Il polo industriale di Airola per anni ha garantito lavoro e futuro occupazionale, ha impedito a tanti giovani di emigrare, ha dato la possibilità a tanti lavoratori di poter creare una famiglia, ha permesso che crescesse “l’indotto” e con esso si affermassero tanti piccoli imprenditori. In poche parole ha rappresentato lo sviluppo di Airola e della Valle Caudina. Oggi, purtroppo, sta attraversando una seria crisi ed una lenta “agonia”, iniziata da alcuni anni ancora prima della crisi dei mercati mondiali, che potrebbe avere serie ripercussioni sulla nostra Comunità. Il Gruppo “AMICI di BEPPE GRILLO” di Airola, è fortemente preoccupato per il futuro del polo industriale in quanto c’è il presentimento che alcune Aziende non sarebbero più interessate al nostro Paese, ai nostri lavoratori e, soprattutto, al nostro futuro.
Si “VOCIFERA” che alcune di esse, in questi giorni, starebbero operando la rimozione e il trasferimento dei loro macchinari. Se ciò fosse vero sarebbe un fatto molto grave che non può certo passare inosservato rispetto al quale, tutti, responsabilmente, devono attivarsi con fatti concreti.
Dal canto nostro ci chiediamo come è possibile:
Che talune Aziende possano rimuovere e trasferire i macchinari per la produzione, mentre attualmente gli operai fruiscono della Cassa Integrazione Straordinaria. È stato già deciso la messa in mobilità dei lavoratori (licenziamento mascherato)?
Che queste Aziende, in virtù del Contratto d’Area di Airola, avendo già tratto notevoli vantaggi industriali e benefici economici, possono agire in totale arbitrio senza dar conto allo Stato che ha erogato svariati milioni di euro per la realizzazione del loro insediamento produttivo?
Ammesso che la rimozione e il trasferimento delle macchine per la produzione sia solo una nostra preoccupazione; ci chiediamo: esiste un protocollo d’intesa sottoscritto con le Istituzioni e le Parti Sociali, che regoli i modi e i tempi per un eventuale dislocazione della produzione altrove?
Al fine di dissipare ogni preoccupazione in merito, ci farebbe piacere che qualcuno rassicurasse i lavoratori sul loro futuro, affinché ancora una volta, non sia fortemente penalizzata la classe operaia e l’intero indotto di Airola, della Valle Caudina e del Sannio.