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direttore Antonio De Cristofaro

Cerreto, clima pre-elettorale: eolico, ‘Da sempre per Cerreto’ attacca l’amministrazione Barbieri.

Scritto da il 16 maggio 2009 alle 19:06 e archiviato sotto la voce Politica, Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

L’attuale Amministrazione comunale di Cerreto Sannita, con l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche, ha riaperto di nuovo la questione “eolico” che sembrava definitivamente abbandonata a favore di una centrale fotovoltaica. Questa scelta ha sorpreso non poco chi credeva che l’amministrazione comunale avesse accettato le istanze degli allevatori, degli operatori turistici, degli agriturismi, dei cittadini, delle associazioni di categoria e della società civile, le cui richieste sono state ancora una volta miseramente umiliate.
Con questo colpo di mano l’amministrazione Barbieri ha ridato la possibilità alle multinazionali del vento di poter violentare in modo definitivo ed indelebile Monte Coppe, che fa da splendido sfondo alla bellissima cittadina.
L’installazione di 177 torri eoliche di oltre 100 metri di altezza trasformeranno per sempre l’eco-sistema, l’ambiente ed il panorama, con ricadute negative che non potranno mai essere ripagate dai quattro soldi che le multinazionali del vento daranno al comune o ai privati per l’installazione dell’impianto eolico.
I progetti presentati alla Regione Campania, che sono al vaglio della Conferenza di servizi già dal 2006, prevedono la costruzione di un impianto della potenza di 105 MegaWatt localizzato su Monte Coppe – Colle Spione – Parata Ungara ed il secondo di 72 MegaWatt che interesserà la Parata Ungara – Colle San Martino – Colle Masella Monte Coppe.
Se aggiungiamo che l’area interessata confina con Morcone, Pietraroja e San Lupo e che anche gli stessi comuni hanno presentato altri progetti popoleremo tutta l’area di almeno 350 pali eolici. Questi progetti, infatti, sono così suddivisi:
Morcone per 64 MW Loc. Focaroni – Chiusara – Montagna;
Pietraroja per 100 MW Loc. Passo Vecchio – Monte Valluccio – Monte Pagliarelle – Monte Cepponeta – Serrone – Serra del Carpino – Triari – Valle Cupa
San Lupo per 8,5 MW Loc. Monte Ciesco
Un vero e proprio disastro ambientale se si considera che tutta l’area è un Sito di Interesse Comunitario.
Che l’energia eolica sia una fonte pulita non vi è dubbio come non vi è dubbio che questo tipo di produzione ha bisogno di particolarissime condizioni ambientali e morfologiche del terreno affinché si possa avere una produzione soddisfacente.
Nessun amministratore pubblico può arrogarsi il diritto di modificare definitivamente un territorio senza aver ben ponderato ogni situazione ed ogni altra opzione.
L’eolico è, di fatto, il metodo più impattante dove l’equazione costi-benefici non è certamente a favore delle popolazioni né a favore dell’ambiente né dell’eco-sistema.
I benefici sono solo per le multinazionali del vento che, attraverso gli incentivi statali (certificati verdi) hanno interesse a costruire centrali eoliche anche quando le condizioni non sono adatte. Come non sono assolutamente adatte le condizioni che troviamo sul Monte Coppe.
Il terreno estremamente ondulato, la forza del vento al di sotto della soglia ottimale (4 metri al secondo a fronte dei 10 necessari), venti a raffiche e non tesi e costanti ed altre caratteristiche, che non sto qui ad elencare, fanno di Monte Coppe un luogo controproducente per l’installazione di un’industria di produzione di energia elettrica.
Allora perché le multinazionali richiedono di installare anche dove la produzione è minima?
La risposta è semplice: i contributi statali. Con i contributi statali le multinazionali del vento mettono sul mercato i certificati verdi con cui si ripagano totalmente l’impianto eolico e la produzione di energia, seppur limitata, è tutto guadagno.
Le multinazionali corrispondono alle amministrazioni comunali che mettono a disposizione il territorio una quota pari all’1,5% della produzione di energia. Ben poca cosa visto che l’area non è un’area produttiva mentre ai privati pagheranno circa 130 euro mensili di affitto per ogni palo installato sulla proprietà.
E non è da sottovalutare il fatto che a fine ciclo dell’impianto, che si aggira intorno ai 25 anni, i costi di smantellamento e di smaltimento saranno a carico dei proprietari che hanno messo a disposizione i terreni per l’installazione.
L’eolico è cosa buona, ma lontano dalle montagne. L’eolico può tranquillamente essere installato in mare dove i venti sono tesi e costanti.
Se le nazioni pilota dell’eolico (come Germania e Norvegia) smantellano gli impianti eolici ed installano pannelli solari un motivo deve pur esserci.
Ed è proprio sul solare che “Da sempre per Cerreto” punterà perché i pannelli solari non sono impattanti, si possono istallare sui tetti delle case, degli uffici pubblici, dei capannoni industriali ecc… con la produzione di energia è immediatamente disponibile da chi ha installato. Il surplus di produzione sarà venduto direttamente alla società che fornisce energia elettrica con evidente ed immediato guadagno di ciascun cittadino senza intermediari.
Insomma un circuito virtuoso di risparmio, guadagno e produzione di energia pulita senza intermediari e senza speculazioni da parte di terzi.
Attualmente gli impianti fotovoltaici non sono abbastanza incentivati perché le multinazionali del vento premono sui politici affinché i finanziamenti siano destinati solo verso l’eolico e non verso altre forme di produzione di energia pulita. E’ necessario, quindi, intervenire sullo Stato affinché i finanziamenti siano dirottati dall’eolico a favore del fotovoltaico per rendere gratuita l’installazione di pannelli solari.
E’ intento della lista “Da sempre per Cerreto” curare particolarmente l’aspetto ambientale e la produzione di energia elettrica in modo eco-sostenibile senza devastare il territorio ed anzi, come da programma, la nostra costante sarà la lotta allo spreco di energia.
Lotta allo spreco a cui è stata poco sensibile l’amministrazione Barbieri che è più sensibile “all’apparire” che “all’essere”, visto che Cerreto è diventata una discoteca a cielo aperto. Lampioni, lampioncini, fasci luminosi, portalampade delle più astruse forme e dimensioni devastano da qualche tempo le piazze e strade del nostro borgo, con buona pace delle tasche dei cerretesi costretti a pagare i “capricci” altrui con evidenti sprechi sia per costi diretti che per costi energetici.
Per questo, prima di stilare il programma sull’energia, abbiamo studiato approfonditamente le varie ipotesi scegliendo la strada del fotovoltaico e dell’illuminazione a LED che permetterebbe un risparmio secco sulla bolletta pari al 60% e che, se associato all’installazione di un impianto fotovoltaico, consentirebbe di avere energia pulita e gratis, con un ritorno economico con il surplus di produzione.
Ripensare una Cerreto eco-sostenibile sull’esperienza di Torraca (SA) e di altre cittadine che hanno seguito quell’esempio, dove l’amministrazione comunale ha costruito un impianto fotovoltaico che porta nelle casse del comune circa 130.000 euro all’anno per produzione diretta di energia elettrica , riducendo di oltre il 60% le spese di illuminazione pubblica attraverso l’installazione di lampade a LED.
E’ intenzione di “Da sempre per cerreto” ripristinare il giusto equilibrio e sobrietà alla nostra cittadina, riportandola nella sua naturale vocazione senza, per questo, snaturarla.
Pinuccio Fappiano – “Da sempre per Cerreto”

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