La recente fuoriuscita dal partito dell’UDC di alcuni dirigenti viene commentata come segue dal Vicesegretario Provinciale del partito, Cesare Cardone:“
E’ evidente che l’uscita anche di un solo dirigente da un partito costituisce motivo di dispiacere. Questo ancor di più accade quando a lasciare il partito sono una ventina tra iscritti e dirigenti.
Detto ciò, però, è opportuno precisare che la fuoriuscita di 20-25 tra dirigenti provinciali, coordinatori comunali e candidati alle scorse elezioni su una struttura provinciale che prevede oltre 60 coordinatori comunali, più di 40 componenti il Comitato Provinciale e 24 candidati alle scorse elezioni provinciali, non costituisce assolutamente una scomposizione o un trauma per la struttura dell’UDC. Comunque già nelle prossime ore il partito provvederà a sostituire i coordinatori cittadini nei pochi comuni dove questi sono venuti meno.
Relativamente alla richiesta formulata dal Comitato Provinciale di dimissioni dalla carica di consigliere provinciale da parte dell’On. Erminia Mazzoni, invece, è bene precisare che la stessa è più che legittima sul piano giuridico e lo è ancor di più sul piano politico.
I dimissionari, infatti, dimostrano di avere poca conoscenza delle regole statutarie che governano il partito affermando che a convocare il Comitato Provinciale sia stato un organismo a tanto non deputato. E’ bene chiarire a questi amici che a norma dell’art. 42 dello statuto a convocare e dirigere tutti gli organismi sul piano locale è delegato il Segretario Provinciale del partito. Pertanto la posizione da egli espressa è frutto di una legittima determinazione degli organismi provinciali del partito. Comunque, al di là dei sofismi sul piano giuridico, è opportuno chiarire che la richiesta da noi formulata è in primo luogo legittima sul piano politico. Erminia Mazzoni non può più rappresentare l’UDC nel Consiglio provinciale in quanto insieme ad altri è transitata nelle fila del PDL. I voti da noi conquistati nella campagna elettorale amministrativa del 2008 sono stati il frutto, oltre che dell’impegno di tutto il gruppo dirigente, soprattutto della posizione politica espressa dal partito in quella circostanza che, come si ricorderà, era alternativa alle posizioni del PDL e del PD. Credo, quindi, che sia corretto, sia sul piano morale che politico consentire al nostro partito di poter continuare ad esercitare la sua azione all’interno del Consiglio Provinciale”.