Il segretario nazionale dei Popolari-Udeur Clemente Mastella, nel corso della trasmissione Omnibus, in onda su LA7 e condotta da Andrea Pancani (in studio anche Giuseppe Civati del Partito Democratico, Bobo Craxi del Partito Socialista Italiano, Marco Taradash del Popolo della Libertà e i giornalisti Antonello Caporalee Angelo Mellone), ha denunciato un episodio quantomeno singolare.
«Il magistrato che tiene in esilio mia moglie Sandra l’ha convocata il 29 marzo per un eventuale rinvio a giudizio, mentre ancora si vota. Francamente è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Però, essendo stato Guardasigilli, voglio continuare a credere nella giustizia». Mastella ha anche commentato gli ultimi eventi giudiziari che hanno coinvolto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
«Mentre per Trani la vicenda Berlusconi viene giustamente rinviata al Tribunale dei ministri, paradossalmente potrei dire che Berlusconi è stato trattato meglio di quanto sono stato trattato io – ha aggiunto l’ex ministro della Giustizia in merito allo spostamento a Roma già da oggi dell’inchiesta di Trani per incompetenza territoriale -.
Non sono mai stato giudicato da ministro e a me non è mai valso il decreto di incompetenza – ha detto Mastella – sono sempre stato giudicato come se fossi un leader regionale di partito e non da ministro quale ero». Infine, rispondendo ad una domanda sul caos-liste (nel Lazio è stata riammessa dal Tar la lista dell’Udeur inizialmente esclusa) Mastella ha dichiarato: «Secondo me il rinvio delle elezioni nel Lazio è la cosa più saggia che si possa fare.
Sarebbe opportuno un rinvio di 15 giorni per evitare un nuovo caso Molise, dove si andò a votare dopo due anni. Siamo stati riammessi ieri sera dal TAR non per un nostro errore, e per garantire la possibilità ai nostri candidati di svolgere appieno la campagna elettorale è giusto che si proceda in tal senso. Domani il nostro legale presenterà relativa istanza agli organi competenti».