Una stagione non di parole ma di azioni. Si può riassumere in questo passaggio breve, ma efficace, quanto emerso dal convegno di apertura della II Settimana Sociale della Diocesi di Cerreto Sannita – Telese – S. Agata. Un incontro- dibattito interessante, con scambi stimolanti tra relatori e partecipanti ed il contributo di Edoardo Patriarca, segretario generale del comitato scientifico
delle Settimane Sociali dei Cattolici italiani. Moderatrice, il presidente dell’Azione Cattolica Nisia Pacelli; a concludere, l’intervento del vescovo della Diocesi, Michele De Rosa. Tema del convegno: ‘Abitare questo tempo con Sapienza. Discernimento, Bene Comune, Responsabiilità.

In apertura i saluti, il senso e gli obiettivi della Settimana sociale diocesana esposti da Nisia Pacelli, successivamente l’intervento di Edoardo Patriarca, che in una interessante disamina ha posto l’accento su motivazioni e pensieri-guida che stanno animando la fase preparatoria della Settimana Sociale in programma il prossimo ottobre a Reggio Calabria.

In un preciso excursus Patriarca ha indicato criticità, ma anche ricchezze di quelli che ha definito ‘tempi difficili’ e nei confronti dei quali possono sussistere due atteggiamenti: rassegnazione – non accettabile per un cristiano che si professi tale – o nuova progettualità, per vivere, come ha detto
riprendendo le parole di Papa Benedetto XVI, un nuovo Umanesimo. L’obiettivo finale è quello di creare un’agenda, che non sia una semplice ‘lista’di cose da fare, ma un impegno, un punto di partenza con pochi, ma significativi obiettivi, per operare un cambiamento efficace seppur dai tempi necessariamente lunghi.
Diversi i punti critici evidenziati: la crisi antropologica (il rischio che si perda la dimensione comunitaria facendo prevalere i forti individualismi); la crisi verticale della politica; la crisi economica; la crisi di un paese anagraficamente sempre più vecchio. Punti che Edoardo Patriarca ha sviscerato, improntando comunque la sua riflessione ed invitando all’ottimismo e a far leva
sulle ‘luci’ tra le ombre: riscoprirsi singolarmente come risorsa (sentirci risorsa, piccola, ma risorsa); guardare il nostro tempo con gli occhi della speranza; agire per il bene comune.

E dalla capacità di saper leggere i tempi (Pacem in terris’ “ Papa Giovanni XXIII) facendo riferimento ad importanti tappe storiche, è partita anche la riflessione conclusiva del vescovo De Rosa. Quest’ultimo ha evidenziato la necessità da parte della Chiesa di recepire tali segni per poi agire.
Il vescovo si è altresì soffermato sull’urgenza della sfida educativa tema che la Diocesi sta affrontando nell’ambito di un cammino intrapreso già da qualche anno e sulla necessità di tornare a sentirsi comunità, di un cammino comune nell’essere cattolici, non attraverso una religione ˜fai da te’ ma secondo i precetti della Chiesa. I cristiani devono impegnarsi nel sociale facendosi testimoni di salvezza in comunione con gli altri.