Prosegue la campagna informativa di Sandra Lonardo sulle cose fatte in Consiglio Regionale.
Cari amici e care amiche,
oggi vorrei parlarvi di puntualità. Voi mi direte: cosa c’entra la puntualità con le cose fatte in Consiglio regionale? Invece c’entra eccome! Quando sono arrivata a presiedere l’Assemblea legislativa, era in uso una ‘strana’ (cattiva) abitudine. Una sorta di ˜ritardo istituzionalizzato’. Le sedute di Consiglio convocate al mattino, regolarmente iniziavano nel tardo pomeriggio e molto spesso proseguivano fino a tarda sera.
Risultato? Pagamento di straordinari, di indennità notturne. Energia elettrica, riscaldamento, più turni di sorveglianza. Insomma tanti, tantissimi soldi in più per ogni seduta.
In molti casi, un inaccettabile spreco.
Non solo: le sedute di Consiglio, prima della mia presidenza, venivano convocate indicando solo l’orario d’inizio (che poi non veniva quasi mai rispettato) e mai l’orario di fine dei lavori. Questo comportava che il consigliere regionale non poteva organizzare per tempo la sua agenda e programmare i suoi impegni sul territorio. Grazie alla puntualità ed all’abolizione delle sedute ˜fuori orario e senza termine’ anche i giornalisti che solitamente seguono i lavori dell’Aula hanno potuto lavorare meglio.
La puntualità è anche garanzia di trasparenza.
Per tutte queste buone ragioni, sul tema della puntualità ho condotto una battaglia dura, durissima. E alla fine l’ho avuta vinta. All’inizio qualche mio collega ha ironizzato, mi ha paragonato alla maestra di scuola che mette in riga gli allievi. Poi, con il tempo, tutti mi hanno dato ragione, tutti hanno convenuto che fosse giusto, giustissimo (anzi doveroso) dare ordine ai lavori, pretendere, da sè e dagli altri, il rispetto degli orari.
Con la mia presidenza le sedute di Consiglio regionale sono iniziate sempre in perfetto orario, sempre al mattino (salvo poche eccezioni); sono sempre terminate all’ora prefissata. Tutto ciò cosa ha comportato? Sicuramente un enorme risparmio di denaro pubblico.
Cari amici, si fa sempre un gran parlare di trasparenza, di efficienza, di buona amministrazione. A volte basta partire dalle cose semplici, come il rispetto degli orari, dei tempi. Puntualità significa efficienza, significa rispetto dell’Istituzione e soprattutto rispetto dei cittadini.
Io posso dire di averlo fatto. Così senza clamore, ho contribuito a realizzare anche una grande economia per le casse dell’Ente. Ma purtroppo, queste cose nessuno le racconta, nessuno le scrive. Purtroppo le ˜buone notizie” non passano sui giornali e sulle televisioni. Le buone pratiche non fanno rumore’.