L’assessore alle politiche della sanità della Provincia di Benevento, Nunzio Pacifico, ha partecipato stamani alla cerimonia inaugurale dell’Ospedale Sant’Alfonso Maria De’ Liguori svoltasi nella città di Sant’Agata de’ Goti, così come annunciato nel corso della riunione in Prefettura di martedì 9 marzo.
L’assessore, nel dichiararsi soddisfatto per il fatto che sia stata consegnata una struttura moderna ed efficiente, capace di dare risposte concrete alle attese della popolazione locale, ha voluto rimarcare il ruolo avuto dalla Provincia in questa vicenda. Pur non avendo deleghe precise in materia, ha detto infatti l’assessore, la Provincia, ai fini più generali della tutela e della crescita del territorio amministrato, ha rappresentato presso la Regione Campania e le Autorità sanitarie locali l’istanza di perequazione e riequilibrio territoriale, esercitando ogni consentita pressione e affinché la vallata caudina non fosse deprivata di una sede di servizi superiore di tale importanza quale l’Ospedale Sant’Alfonso Maria De’ Liguori.
Pacifico ha anche ricordato che la Provincia ha rappresentato in tutte le sedi istituzionali la necessità e la opportunità di cancellare alla radice ogni assurda e sterile “guerra di campanile” tra i comuni del Sannio per far trionfare invece una unitarietà di intenti istituzionali e politici, unico strumento capace di colmare i vuoti dell’offerta sanitaria e, più in generale, quella dei servizi pubblici sul territorio.
“E’ chiaro a tutti – ha aggiunto Pacifico – che con l’apertura del Sant’Alfonso Maria de’ Liguori quei vuoti della sanità nel Sannio non sono stati affatto colmati, perché mancano all’appello ancora molte altre strutture, come quella di Cerreto Sannita e, in misura specialissima, quella delle aree montane del Fortore a servizio di popolazioni locali che lamentano la devastante rarefazione dei servizi pubblici. Mentre gioiamo dunque per Sant’Agata de’ Goti e i comuni viciniori, ribadiamo il nostro impegno per il soddisfacimento di tutte le legittime istanze della nostra gente”.