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Al via la conferenza provinciale sulla Mobilità Sostenibile e la Sicurezza dei Trasporti

Scritto da il 4 marzo 2010 alle 17:10 e archiviato sotto la voce Primo Piano, Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

E’ cominciata la “Conferenza Provinciale sulla Mobilità Sostenibile e la Sicurezza dei Trasporti”, promossa dalla Provincia di Benevento – assessorato ai trasporti, con il patrocinio del Ministero dell’ambiente, di Regione Campania e di numerosi altri enti.
I lavori della prima sessione della Conferenza, svoltasi stamani, moderati da Marco Spinedi, consigliere di Amministrazione di ItaliaMondo Logistica&Intermodalità, hanno affrontato il tema del trasporto sostenibile, si sono aperti con l’assessore provinciale ai trasporti, Gianvito Bello, che ha recato il saluto dell’ente. Egli ha affermato che l’iniziativa, ormai appuntamento tradizionale dell’ente Provincia, accende i riflettori sul settore trasporti, che vive una crisi strutturale profonda, dimostra l’impegno ad impostare una strategia che veda la stessa Provincia quale capofila di un nuovo modo di intendere il sistema dei trasporti e su come integrarlo con rispetto alle opzioni della mobilità sostenibile, della sicurezza e della integrazione tra il sistema dei trasporti pubblico locale della città di Benevento e quello della Provincia. L’auspicio – ha proseguito Bello – è quello che la Conferenza possa essere lo “start up” dell’Accordo di programma con la Regione Campania per la ristrutturazione dei terminal nella città di Benevento, per le pensiline lungo i percorsi provinciali e per la elettrificazione della metropolitana leggera della tratta ferroviaria fino a Porta Rufina per la città di Benevento. La Conferenza inoltre, ha proseguito Bello, è finalizzata a far partire il progetto, da finanziare con i fondi strutturali europei, per la mobilità sostenibile; quindi, ad attivare la modalità dei veicoli elettrici che si vanno ad integrare con i veicoli normali per un più basso impatto ambientale. Infine, la Conferenza vuole avviare un discorso politico-amministrativo tra la provincia ed il Comune di Benevento per la integrazione del sistema dei trasporti pubblico locale e cioè tra l’Amts cittadina e le nostre gestioni delle linee provinciali, mentre è in corso il bando per la riassegnazione del servizio pubblico locale e dei servizi interprovinciali per migliorare la qualità di questo servizio che attualmente non è soddisfacente. Da notare, ha concluso Bello, che oggi parte un tavolo tecnico-istituzionale, con una serie di progetti che possono essere concretizzati nella nuova Agenda 2007-2013. E proprio sul tema del rapporto tra le Istituzioni per migliorare il contesto della mobilità locale si è soffermato il sindaco di Benevento, Fausto Pepe. Egli ha affermato che occorre mettere assieme più sinergie, quelle della Provincia sui trasporti extra urbani e quelle della città di Benevento con i suoi trasporti urbani: questa strada può consentire a rilanciarle sia la città che la provincia di Benevento affinché superino la marginalità sul piano regionale e nazionale.
In tale contesto sono state dunque presentate le conclusioni dello Studio di Fattibilità circa la riqualificazione del trasporto in città, frutto di una intesa tra Regione Campania, Provincia e Comune di Benevento, Rete ferroviaria italiana e i gestori dei trasporti su ferro e gomma EAV BUS e Metrocampania. Impostato sul principio della intermodalità e dell’interscambio tra i sistemi dei trasporti, lo Studio analizza le potenzialità di integrazione dei diversi sistemi attualmente presenti sul territorio di Benevento al fine dell’ottimizzazione del servizio per i viaggiatori. E dunque le Stazioni ferroviarie cittadine saranno meglio integrate tra loro e servite da aree per bus terminal che contribuiranno a migliorare gli spostamento. Lo Studio, rilevato che una sola area di Bus terminal in città, non è auspicabile in quanto creerebbe più problemi di mobilità e di inquinamento rispetto a quelli attuali, prevede la metropolitana cittadina utilizzando le strutture ferroviarie esistenti e la loro integrazione con aree di parcheggio per bus. Per passare alla fase attuativa ora si dovrà provvedere alla progettazione esecutiva.
Nel corso del Convegno sono intervenuti numerosi e qualificati esperti.
Mariano Gallo, docente di trasporti all’Università del Sannio, ha discusso di sviluppo sostenibile e mobilità sostenibile soprattutto alla luce dell’inquinamento atmosferico prodotto dai diversi sistemi di trasporto E’ fondamentale per il Sannio, secondo il docente, investire nel trasporto collettivo: oggi, il 90% degli spostamenti avviene con l’autovettura, mentre solo il 10% utilizza il trasporto collettivo, tolti gli spostamenti pedonali, ciclabili, con aerei. Siccome le auto provocano il 45% di emissione i polveri sottili, causa ogni anno di almeno 9.600 morti (dati ufficiali dell’Organizzazione mondiale della sanità), l’obiettivo deve essere quello di togliere utenza al trasporto individuale e trasferirla a quello trasporto collettivo, in modo da ridurre l’inquinamento atmosferico prodotto dalle auto e le emissioni Pm10.
Vincenzo Torrieri, presidente del Centro di Competenza del Sistema dei trasporti della Università Federico II di Napoli, ha rilevato che occorre sensibilizzare sempre di più l’interesse generale sui problemi del trasporto pubblico. “Parlare di una politica di mobilità sostenibile avulsa da altre politiche, tipo quelle industriali o politiche dei trasporti in generale, è una cosa che – ha detto Torrieri – non ha alcun senso. Se si vuole fare una politica di trasporti e di mobilità, deve essere accompagnata da una politica industriale e di competitività delle politiche. Negli anni passati è stata fatta la politica della FIAT ed il trasporto è andato in una certa direzione, anche se in modo strisciante, oggi non è più il caso di andare avanti in questa direzione. Bisogna scegliere delle politiche ed essere coerenti in tutti i settori. Io penso che una strada sia quella di uno sviluppo del ferroviario per contribuire all’ecologia del sistema, quindi alla sostenibilità; e sostenere una politica industriale specialmente in Campania dove sono forti le risorse e le competenze del ferroviario”.
Antonio Coppola, amministratore delegato dell’Agenzia regionale per la Sicurezza stradale, ha ammonito che non esiste una ricetta miracolosa per garantire una mobilità responsabile: occorre invece – ha detto – un insieme di soluzioni che prevedono il concorso di tutti, dalle Amministrazioni pubbliche dello Stato, alle istituzioni fondamentali della vita sociale (famiglia, scuola, chiesa). “In altri termini – ha proseguito Coppola – dobbiamo tutti concorrere a ricreare un concetto culturale della mobilità responsabile in cui ciascuno si ritaglia il suo atto di responsabilità nei confronti di quello che è un diritto fondamentale di tutti i cittadini che è quello di muoversi, ma di muoversi nel rispetto della libertà altrui e della vita in termini di sicurezza stradale e tutela dell’ambiente”.
Sylvain Haon, direttore esecutivo di Polis, ha detto che la mobilità sostenibile non è un sogno e né una opzione, ma una necessità. “Tutti sono d’accordo, sia gli Enti pubblici, che i privati che gli ambientalisti nel dire che, per quanto riguarda la questione dell’ambiente e l’impatto della mobilità sull’ambiente, quello che costerà di più è il non fare nulla. Quindi, la mobilità sostenibile non è una opzione, ma una necessità: qualcosa si deve fare e, questo, sosterrà anche l’economia e la competitività dei territori europei. Infatti l’Unione Europea gioca un ruolo per creare un Quadro dio assieme che aiuti l’ente locale ai finanziamenti per indirizzare le politiche per una vita sostenibile. Occorre infine una collaborazione tra le istituzioni: c’è sempre qualcosa da imparare tra le Città, le Province, le Regioni, gli Enti locali, che hanno tutto da guadagnare nel scambiarsi esperienze tra di loro, hanno una pressione sui costi molto importanti. Qui non serve ripetere gli errori degli altri, serve imparare e andare insieme avanti”.
Roberto Formato, esperto in sviluppo turistico, si è invece soffermato sulle opportunità che si dischiudono con il cicloturismo, una forma “slow” di turismo che impegna sempre maggiori fasce di amanti della bicicletta e crearsi percorsi alternativi alle solite e più trafficate mete dell’industria del turismo di massa.
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