Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare dinnanzi alla Corte Costituzionale le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata che impediscono l’installazione di impianti nucleari nei loro territori. Lo riferiscono fonti governative. La decisione è stata presa su proposta del ministro Claudio Scajola (Sviluppo Economico) e d’intesa con il ministro Raffaele Fitto (Affari Regionali).  Nel frattempo il ministro Scajola sembra avere già designato i quattro possibili siti che potrebbero ospitare le centrali nucleari in Italia: nessuna sembra destinata alla Campania, anche se tra la lista “nucleare” compare Termoli che sarebbe il sito più vicino al Sannio dei quattro prescelti. Gli altri sarebbero Monfalcone (in provincia di Gorizia) Scanzano Jonico (Matera), Palma (Agrigento), Oristano e Chioggia (Venezia).  Pronti a tenere alta la guardia si dicono i Giovani Democratici della Campania che si sono riuniti a Benevento per discutere del nucleare: “I rischi provenienti dal nucleare sono ampi - hanno affermato  Michele Grimaldi, segretario regionale dei Giovani Democratici, e Annalibera Refuto, responsabile sviluppo sostenibile dei Giovani Pd-. La Campania è interessata da frane, smottamenti e scosse sismiche di origine vulcanica che rendono altissimo il rischio derivante dalla localizzazione di impianti”. “Questo tema è al centro della nostra discussione politica, tant’é che ci siamo confrontati a Benevento con l’assessore regionale all’ambiente, Walter Ganapini. Speriamo che Caldoro e Cosentino – concludono difendano la nostra terra contro i progetti catastrofici di Berlusconi, e che il ‘no’ al nucleare sia un punto imprescindibile dell’alleanza di sinistra in Campania”.