ElleTv ricorda la Shoah con una manifestazione il 2 febbraio prossimo alle 17.30 presso la Locanda dell’Artista quando verrà fatta conoscere alla città la partigiana Maria Penna Caraviello, nata a Benevento nel 1905 e uccisa per mano dei repubblichini nel ’44 a Firenze. Una donna di cui Benevento non conosce neppure l’esistenza e alla quale, invece, in Toscana, è stato dedicato un monumento.
E’ stata uccisa dalla polizia repubblichina della “Banda Carità” dopo essere stata torturata per 24 ore presso il Comando generale delle SS, le truppe della morte, in via Bolognese a Firenze, luogo divenuto tragicamente famoso con il nome di “Villa Triste” per gli orrori che vi subirono partigiani ed ebrei. Qui, Maria Penna fu condotta dopo un’irruzione notturna nella sua casa da parte delle milizie nazi-fasciste. Il suo corpo, insieme a quello di Mary Cox, un’altra partigiana, professoressa d’inglese che aveva messo a disposizione la propria dimora per le riunioni dei partigiani, fu abbandonato, dopo essere stato trucidato, a via Capornia nella Val Terzollina, dove oggi un monumento ne ricorda il ritrovamento e la sua tragica fine.
Colpevole solo di aver affiancato come staffetta suo marito, Rocco Caraviello, spesso sostituendosi a lui per mantenere i collegamenti con gli altri partigiani nella lotta per la liberazione di Firenze. Dopo averle ucciso il marito il giorno prima, i repubblichini irruppero in piena notte, il 20 Giugno del 1944, nella sua casa alla ricerca di armi e di materiale di propaganda; spaventarono i suoi 4 figli gettando sui loro letti bombe a mano disinnescate e poi portarono via la donna, davanti ai suoi bambini, a Villa Triste dove fu interrogata sotto atroci torture. Qui fu raggiunta dal cugino del marito, Bartolomeo Caraviello, che tentò di salvarla fino all’ultimo.
Sulla vicenda c’è ancora molto mistero: quello che si sa per certo è che tutto cominciò il 19 Giugno del ’44, quando, nel corso di un incontro a Casa Cox, alcuni partigiani, tra cui Rocco Caraviello e la stessa Cox, furono sorpresi e portati a morire. Un momento buio della storia di Firenze che precede la sua liberazione avvenuta l’11 Agosto, quando la città, divisa in due dopo che erano stati fatti saltare i ponti dell’Arno, era dilaniata dallo scontro tra partigiani e fascisti.
Ma la vicenda di Maria Penna e di Mary Cox rimanda anche al ruolo delle donne nella guerra civile di quegli anni, un ruolo spesso dimenticato o relegato in secondo piano ma che costituì un significativo passo nel processo di emancipazione femminile che, però, si affermò pienamente solo dopo oltre venti anni.
All’incontro di lunedì, interverranno il Sindaco di Benevento ing. Fausto Pepe, il prof. Pierluigi Rovito (storico ), l’avv. Mario Collarile, il dott. Giovanni La Motta presidente dell’EPT di Beevento. I lavori saranno moderati dalla direttrice di Elle Tv Vittoria Principe.