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Tarsu, Lonardo (Asia): ‘Boccalone soffre di paturnie’

Scritto da il 20 gennaio 2010 alle 19:01 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Lucio Lonardo, presidente dell’Asia di Benevento, replica alle dichiarazioni rilasciate ieri da Nicola Boccalone coordinatore cittadino del PDL sui costi elevati della Tassa sui rifiuti (Tarsu) fatti pagare dal Comune di Benevento ai residenti.
Riportiamo di seguito il testo integrale del comunicato:
“Nicola Boccalone soffre di paturnie, termine con il quale si identifica quella complessa patologia ‘lunatica’ che solitamente attanaglia le donne in fase immediatamente premestruale. Non si spiega altrimenti perché, puntualmente, si scateni, ‘a schiovere’, ogni qual volta si parli di TARSU e dell’ASIA in particolare.

Boccalone è stato spesso invitato, nella qualità di consigliere comunale, a recarsi presso i nostri uffici per avere piena contezza di tutta la documentazione tecnica e amministrativa: inviti ahimè purtroppo caduti nel vuoto, lo stesso vuoto che traspare dalle sue roboanti dichiarazioni, tanto rumore per nulla!

Mai come in questo caso sembra adattarsi perfettamente la massima di Catone: “Non purea quae nescieris te velle doceri scire aliquid laus est culpa est nil discere velle” (non vergognarti di voler imparare le cose che non sai poiché è degno di lode saper qualche cosa ed è colpevole non voler sapere nulla).

Pacchiano è infatti discernere di somministrazione lavoro interinale all’ASIA quando tale iter è stato adottato più volte nella sua stessa gestione di City manager del Comune di Benevento, per intenderci quel periodo che portò non solo all’azzeramento del capitale sociale dell’Azienda per ben 3 milioni di euro, ma anche al conferimento nelle casse comunali del TFR dei nostri lavoratori.

Anzi, rimanendo a quel periodo altrettanto interessante sarebbe poter conoscere quale sia stato l’iter per l’acquisto del capannone Geripa come sede dell’ASIA, capannone di cui non solo non esisteva, come non esiste, deposito di alcun atto al Genio Civile, ma soprattutto rilevatosi inidoneo alla bisogna, essendo più basso dei mezzi che ivi dovevano essere ricoverati. Tralasciamo, per carità di patria, l’acquisto di 10 motocarri Ape 50 poi dismessi senza utilizzo, perché inadatti alla raccolta differenziata, l’acquisto di cassonetti con attacco diverso da quello in dotazione agli automezzi, il sequestro di uno scarrabile appena acquistato, perché l’Azienda non era in possesso di quelle licenze di esercizio che da tempo ora possediamo.

In poche parole l’ASIA è cresciuta, è un’azienda e non una sigla, sta per avere la certificazione di qualità, sta per aprire impianti, è attiva sul territorio a 360 gradi con un grading in crescendo che ci viene riconosciuto localmente e invidiato nelle altre realtà regionali, con un personale ora qualificato e motivato che è stato in grado di conservare il decoro ambientale in Città mentre altre annaspavano tra cumuli di rifiuti abbandonati con un rumore assordante di bob-cat noleggiate!.

Quanto all’abuso delle cooperative siamo in realtà alla nostra prima esperienza e solo per reclutare facilitatori senza gravare sul bilancio trattandosi, nel nostro caso, di poco più un mero rimborso spese. Mi sarei aspettato, piuttosto, un’ esternazione di Boccalone di solidarietà, nel periodo dei 300 cassonetti bruciati, ma, non credendo a un silenzio assenso, penso di non aver beccato, forse, la paturnia giusta! Ma mi rendo conto che ognuno deve fare la sua parte anche se non condivido il perseguire un tipo di opposizione non propositiva, ma permeata di livore per quanto non si sia stato in grado di fare durante la permanenza della stanza dei bottoni e per quanto altri hanno invece saputo fare pur in difficoltà finanziarie oggettive per giunta da altrui determinate .

È appena il caso di ricordare le centinaia di migliaia di euro dissipate in consulenze legali per assicurarsi Principi ‘di Fori’ di altre realtà provinciali e finanche regionali, (come direbbe Totò, nella sua celeberrima lettera, c’era stata una moria di avvocati nostrani). E allora un’altra massima si fa strada nella mia mente, questa volta di Cicerone : “Difficile est tacere cum doleas”, ovvero è difficile tacere quando provi dolore. Comunque, senza scomodare Catone e Cicerone, valga per tutti il consulto del nostro bilancio sociale 2007 e 2008, in attesa, a breve, di quello del 2009, per rendersi conto delle nostre buone pratiche amministrative, in omaggio a quella trasparenza che da sempre ci contraddistingue: il fumus e le paturnie non ci appartengono, per cui le lasciamo volentieri agli altri”.
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