‘Prosegue l’occupazione a Palazzo Mosti dopo l’assemblea di ieri che ha visto la partecipazione di Corrado Gabriele e la solidarietà degli interinali del Rummo con i quali promuoveremo venerdì una assemblea pubblica per costituire una rete di mutuo aiuto che si fonda sul rapporto solidale tra pari e che si muoverà all’individuazione di strumenti che possano fornire nell’immediato una risposta alle esigenze delle famiglie colpite dalla crisi’. E’ quanto scrivono in una nota gli attivisti del Comitato Insegnanti Precari Sanniti che da qualche giorno occupano la sala consiliare di Palazzo Mosti per protestare contro i tagli alla scuola operati dal Governo Berlusconi.
‘Stamane – spiegano – abbiamo incontrato i precari ata che si uniranno al presidio e da domani inoltre le Brigate della Solidarietà Attiva garantiranno il loro supporto nella turnazione al presidio ed i pasti per tutti gli occupanti’.
Nei prossimi giorni cominceremo una piccola inchiesta presso le file del Ufficio Provinciale del Lavoro per monitorare gli effetti della crisi nel nostro territorio e per invitare i lavoratori licenziati e in cassa integrazione, i precari e i disoccupati ad unirsi alle mobilitazioni. Già ieri sera è stato reso noto che ben 42 classi nella nostra provincia superano il numero consentito di alunni e che vanno
sdoppiate per una questione di salvaguardia e di tutela e che a tanti alunni diversamente abili non viene garantito il rapporto uno a uno come invece viene prescritto dalle ASL competenti.
Oggi è necessario riunire tutte le condizioni lavorative in un’unica grande vertenza sociale e territoriale che si ponga come obiettivi:
1 – la continuità di reddito a prescindere dalla condizione lavorativa attraverso la creazione di una cassa sociale per il reddito nella Regione Campania
2 – accesso libero e gratuito ai servizi, ai beni comuni materiali e immateriali.
Ribadiamo che siamo qui al Comune di Benevento, consapevoli che le amministrazioni locali non hanno gli strumenti per cambiare la nostra condizione, ma determinati a restare nella Casa
Comunale, che ricordiamo è la casa dei cittadini, per denunciare pubblicamente questo
Governo e le politiche dei tagli, per difendere la nostra dignità, per smuovere le coscienze dei cittadini sopiti e dei lavoratori scoraggiati e rassegnati’.