Le incessanti piogge di questi giorni hanno riaperto la ferita dei dissesti su tutto il territorio della città di Sant’Agata de’ Goti.
Ancora una volta, a distanza di pochi mesi dal sopralluogo della Protezione Civile Nazionale e della conseguente risposta del Capo Dipartimento Guido Bertolaso, che individuava l’area come zona a rischio da monitorare e sulla quale effettuare interventi urgenti ed indifferibili di messa in sicurezza, ad essere colpito è il cuore della città gota, con danni gravi alla viabilità del centro storico e dissesti nella centralissima Piazza Trieste. Interessate, purtroppo, da analoghi fenomeni anche via Reullo-Riello (dove pochi mesi fa un masso distaccatosi dal costone colpiva il tetto di una casa sottostante), via San Rocco e via Bocca.
Le aree colpite da fenomeni di dissesto, con danni notevoli alle sedi stradali e dunque alla viabilità, sono molte e non sarà facile per gli uomini del servizio manutentivo dell’Ente ripristinarle e renderle nuovamente agibili in tempi brevi.
Già in queste ore le squadre di operai e tecnici comunali stanno intervenendo su tutto il territorio con priorità per le zone a più alto rischio. Il Comando di Polizia Municipale ha già provveduto a mettere in sicurezza e chiudere al traffico le strade interessate dai fenomeni di dissesto per consentire ulteriori accertamenti.
La situazione potrebbe peggiorare nelle prossime ore e, se le piogge dovessero persistere, altre zone del territorio (alcune già messe in sicurezza e monitorate) potrebbero essere oggetto di fenomeni franosi e dissesti.
Oramai la città è sotto il costante controllo della Task Force allestita dal governo Valentino da circa tre mesi. Quel che preoccupa, però, sono le continue falle che, dopo qualche ora di pioggia più insistente del normale, si aprono lungo le strade e nelle aree edificate che insistono sul costone tufaceo che racchiude l’intero borgo medievale.
Una situazione che, per quanto monitorata a vista, non può essere sostenuta né sovvertita con le sole risorse dell’Ente e con provvedimenti empirici.
Si rende quanto mai necessario un intervento strutturale che possa garantire la pubblica e la privata incolumità oltre che salvaguardare uno dei borghi storici più belli dell’Italia Meridionale.
Il grido d’allarme è stato più volte lanciato dal Sindaco Valentino in questi mesi e con grande prontezza accolto dalla Protezione Civile Nazionale.
La disamina effettuata dal team di esperti, ai diretti ordini di Bertolaso, non può restare però una bella e dettagliata relazione su un tavolo.
Chi di competenza e dunque in questo caso il Governo Centrale – Ministero dell’Ambiente – che il Capo Dipartimento coinvolge a chiare lettere nella risoluzione della problematica, deve intervenire prima che la città subisca danni ben più gravi ed irreparabili.
Oggi ci sono tanti segnali di avviso ed autorevoli pareri che non necessitano di ulteriori commenti ma interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio.
Il Sindaco Valentino nelle prossime ore avrà una serie di incontri, in parte già programmati, con responsabili regionali e nazionali, per ricercare soluzioni, tecniche e finanziarie, definitive per la salvaguardia dell’immenso patrimonio storico-architettonico della città, anche attraverso provvedimenti urgenti di messa di sicurezza.