Si è conclusa alle 14.30 presso la Villa dei papi la Sessione mattutina dedicata alla gestione dei rifiuti del Seminario odierno di Sannio Sity.
Lucio Lonardo, Presidente dell’ASIA di Benevento, intervenendo nel corso del Seminario sui rifiuti di “Sannio Sity”, ha detto: “La Campania è tutta Commissariata. Siamo diversamente abili e, in questa condizione, evidentemente, ci meritiamo l’assegno di mantenimento pubblico. Il decreto legge n. 195 è semplicemente folle”. Il digestore anaerobico dell’ASIA di Benevento sarà dunque finanziato dalla stessa Azienda, visto che la Regione Campania non può più finanziarlo. “Abbiamo già discusso negli anni scorsi, ha detto Lonardo, come fosse indispensabile per la Città e per la provincia di Benevento, dotarsi di impianti autonomi. Questo decreto legge, che sicuramente penalizza (ma sono certo che non rimarrà tale nei contenuti) oltre ad essere un ulteriore danno per l’autonomia della regione Campania, a questo punto considerata inadatta a potersi gestire autonomamente (quindi viene ancora considerata come l’unica regione d’Italia che deve essere in stato di commissariamento: perché questo, di fatto, è un commissariamento), ma dimostra, soprattutto, che attualmente non sarà più possibile per i comuni gestire neanche lo spazzamento. Perché sia Napoli che Benevento, le uniche due città che hanno delle aziende in house che fanno questo tipo di raccolta, verranno di sicuro penalizzate in quanti non avranno più i fondi disponibili. Quantomeno, quindi, il decreto dovrà avere una appendice nella quale si dice chiaramente che, le cinque provincie, vanno diversificate e fare in modo che Napoli e Benevento devono conservare la Tarsu appunto perché già curano, sul proprio territorio, la raccolta d ei rifiuti rispetto a Salerno, Avellino e Caserta”.
Enrico Castiello, Assessore all’Ambiente del Comune di Benevento, ha dal canto suo dichiarato: “Questo decreto legge, senza un momento di passaggio, che possa essere di transizione per consentire alla Provincia di potersi organizzare a tutti i livelli, pare sia nato per creare una ulteriore emergenza rifiuti prima delle elezioni regionali e gettare la regione Campania nel caos. Il decreto non ci convince. Ci sono elementi di incostituzionalità: non è possibile prevedere per la regione Campania quello che non è previsto per altre province o comuni d’Italia. Si sta discutendo anche all’ANCI sulla incostituzionalità e su una modifica della legge: riunioni alle quali ha partecipato il primo cittadino di Benevento per due giorni consecutivi appunto per una modifica sostanziale del decreto. Riteniamo che sebbene la Provincia si sia trovata a dover gestire una nuova competenza espropriata ai Comuni, non sia in grado di poterlo fare anche per una organizzazione che non ha: basti solo pensare che l’ufficio Tributo della Provincia costa di un solo impiegato che dovrebbe gestire la Tarsu e del Comune di Benevento e di altri 77 comuni della provincia. Senza contare il tema dei fondi, delle bonifiche su impianti, il pagamento degli stipendi del personale assunto, la bonifica della discarica di San Bartolomeo. Insomma, ci sono una serie di questioni che non ci convincono, al di là di quello che si sta facendo e sono molto preoccupato da questo punto di vista”.
Luigi Abbate, Presidente Sannio Europa, ha ricordato che il 70% del totale dei rifiuti è costituito da imballaggi: a fronte di tanto, gli enti locali possono imporre ai centri di produzione il riciclo a loro spese il prodotto da loro immesso sul territorio. A giudizio di Abbate, i costi che la collettività sostiene per il recupero di questi materiali potrebbero essere in questo modo re-investiti in progetti di natura sociale. Il presidente ha ricordato il portale sull’Osservatorio provinciale dei rifiuti che offre ai importanti strumenti informativi
Nicola Boccalone, coordinatore cittadino del PDL, ha detto che emerge in tutta evidenza che il problema non è tanto legato alla gestione del servizio in sé, perché è risultato che esiste la filiera, dal punto di vista della industria e della impiantistica. Quello che invece emerge evidente è la compatibilità tra ciò che c’è e ciò che si dovrà fare con la questione finanziaria: il raccordo, quindi, tra la questione finanziaria legata al ruolo dei Comuni e quella legata al ruolo della Provincia, sia pure esercitata attraverso una società provinciale. Questo credo che sia l’elemento determinante per rendere compatibile e sostenibile, da un punto di vista gestionale e finanziario, l’intera filiera dell’attività, in un organico raccordo tra la Provincia ed i Comuni, che sono coinvolti e che rimarranno comunque coinvolti all’interno dell’intero sistema. Sapevamo da tempo della fine della gestione Commissariale: bisogna accorciare i tempi per superare quanto prima questa fase transitoria, apertasi con l’ultimo decreto di fine d’anno per poi tendere – e questo deve essere il vero obiettivo – alla stabilizzazione dell’intero servizio attraverso l’immediato raggiungimento (e credo ci siano le condizioni) di quella che è la fase “ordinaria”: l’applicazione, cioè, delle norme a regime. Il decreto legge n. 195, ha detto Boccalone, non è maldestro, ma prevede tempi attuativi troppo ristretti: egli ha dunque proposto che la TARSU possa restare almeno provvisoriamente nella titolarità dei Comuni. Egli ha auspicato che l’ASIA di Benevento possa crescere affinché possa diventare Società d’am bito per la gestione di servizio.
La Tavola Rotonda ha registrato gli interventi di: Ornella Capezzuto del WWF Campania e Stefano Ciafani, Responsabile scientifico Legambiente, i quali hanno dichiarato di condividere l’impostazione generale delineata dal presidente Cimitile per la gestione del ciclo rifiuti; conclusiva aperta ai rappresentanti delle forze sociali politiche ed istituzionali.
E’ quindi intervenuto il segretario provinciale dell’UDC, Gennaro Santamaria, secondo il quale il rischio del caos rifiuti è concreto e reale, perché gli enti locali e segnatamente le Province non erano affatto preparate ad una vera e propria imposizione dell’alto. E questo accade anche nel Sannio che poteva garantire una gestione in un certo modo ordinato il ciclo. Occorre gestire questa nuova fase davvero critica, portando avanti il Piano provinciale così come illustrato dal presidente Cimitile ed ha reclamato la piena responsabilità della classe dirigente locale.