“Anche Bolzano ha vissuto trent’anni fa i problemi della Campania in materia dei rifiuti. Sappiamo le vostre difficoltà, ma nutriamo perplessità, per la nostra esperienza, che il Sannio possa risolvere i propri problemi in materia in breve tempo”: lo ha dichiarato Marco Palmitano, Direttore Generale Azienda della Provincia Autonoma di Bolzano, che ha parlato al Seminario “Sannio Sity”, promosso dalla Provincia sul tema dei rifiuti. L’esperienza di questa Provincia del Nord è stata illustrata al pubblico di amministratori e tecnici del Sannio presenti a Villa dei papi. La gestione pubblica, a giudizio di Palmitano, è garanzia non solo di trasparenza amministrativa e tecnica, ma anche di investimenti continui in innovazione tecnologica e sicurezza. Infatti, proprio in questi giorni, ha detto il dirigente bolzanino, sta partendo il programma per la costruzione di un nuovo termovalorizzatore a servizio di tutto il Trentino Alto Adige. Inoltre, la Società bolzanina investe per offrire la massima garanzia ai cittadini in materia di immissioni in atmosfera e nella produzione energetica. Il ciclo dei rifiuti in Trentino si basa sulla raccolta differenziata spinta, mentre solo il residuo va al termovalorizzatore per la produzione di energia. Si impedisce così l’uso di combustibili fossili quali il metano per la produzione di energia per case, uffici e fabbriche: la scelta è stata supportata da indagini scientifiche circa le immissioni atmosfera, addirittura inferiori a quelle emesse dal traffico autostradale sul Brennero. Da notare che il termovalorizzatore non ha influenzato in negativo la raccolta differenziata, che anzi è aumentata quasi del doppio in dieci anni. Ma restano problemi forti per le quantità di rifiuti prodotti, soprattutto in fatto di imballaggi. L’obiettivo che Bolzano si è dato è quello di giungere all’80% di raccolta differenziata. A giudizio del direttore Palmitano, per il Sannio la soluzione del termovalorizzatore, come quello di Bolzano, non ha senso a causa della pochezza del bacino che dovrebbe conferire all’impianto di utenza e, pertanto, egli ha valutato come corretta dal posizione nettamente contraria in materia assunta dalla Provincia di Benevento.
Il Seminario ha quindi ascoltato una relazione di Alfonso Cecere, docente dell’Università Federico II di Napoli, il quale ha illustrato lo stato delle norme vigenti in materia che si intrecciano tra fonti europee, statali e regionali, peraltro sulla scorta di valutazioni di costituzionalità da parte della Corte Costituzionale. Secondo il docente, è possibile parlare sia di schizofrenia che bulimia legislativa che creano forti disorientamenti nella classe dirigente locale che si trova a gestire una fase di forte confusione, con la possibilità di ritocchi anche sostanziali, per l’ultimo decreto legge. Il docente ha denunciato una situazione al limite del paradosso perché non esiste la certezza della norma, ma, in conclusione, ha sostenuto che sia possibile affidare il ciclo dei rifiuti ad una Società mista e non solo esclusivamente pubblica – come in un primo tempo si poteva ritenere.
E’ stato illustrato, quindi, da parte degli esperti del CONAI, il Consorzio pubblico che raggruppa tutti ni Consorzi che si occupano di riciclare i materiali di rifiuto. L’obiettivo minimo da conseguire è quello di passare dal 27% di raccolta differenziata di oggi al 65% entro due anni.
Carla Poli, Titolare del Centro riciclo Vedelago, ha illustrato nel corso del Seminario sui rifiuti di “Sannio Sity” in corso di svolgimento alla Villa dei papi a cura della Provincia, l’esperienza del riciclo che si basa sulla differenziata spinta e che riguarda una quantità notevole di materiali. Il riciclo non solo abbatte notevolmente i costi rispetto ad altre metodiche per lo smaltimento, ma consente addirittura di realizzare nuovi introiti, come è accaduto per la città di Treviso che ha realizzato 500mila euro di economie reinvestite nelle Scuole. Lo studio su queste tecniche comporta anche un confronto tra i produttori merceologici al fine di migliorare gli imballaggi.