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Boccalone replica a Corona: ‘Non sono ermetico, né lancio messaggi cifrati’

Scritto da il 5 gennaio 2010 alle 11:55 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

‘Spiace che il presidente di Altrabenevento non abbia inteso il senso del mio ultimo intervento. Non ho alcuna intenzione di essere ermetico, né di lanciare messaggi cifrati’. E’ quanto scrive in una nota Nicola Boccalone Consigliere comunale e coordinatore cittadino PdL.

‘Ribadisco la volontà chiara e inequivocabile di come la gestione degli appalti di opere pubbliche, in città, presenti anomalie e distorsioni che meritano un serio approfondimento.
E’ stato preso ad esempio l’appalto dell’ampliamento del Tribunale che avrebbe dovuto veder consegnato il manufatto già ad ottobre del 2009. L’elemento tempo assume, nel caso di specie, particolare importanza poiché proprio su questo dato, l’amministrazione ha proceduto all’aggiudicazione della gara preferendo la ditta aggiudicataria in luogo di tutte le altri concorrenti che avevano indicato tempi più lunghi per la realizzazione.
L’aggiudicazione dell’intervento a Santa Maria degli Angeli, denominata Contratto di quartiere II, opera di dieci milioni d’euro, accusa oramai ritardi enormi che potrebbero anche pregiudicare il mantenimento in vita del finanziamento che l’amministrazione D’Alessandro era riuscita a intercettare.
Entrambi gli appalti sono stati effettuati con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa che, tecnicamente, rappresenta l’alternativa a quella del prezzo più basso, che invece è stata utilizzata per l’aggiudicazione della costruzione della Caserma della Guardia di Finanza. Anche questo appalto versa in difficoltà realizzative.
L’abbattimento dei capannoni di Zamparini rappresentava un atto dovuto per rimuovere l’illegittima loro realizzazione che aveva visto l’amministrazione D’Alessandro annullare il relativo provvedimento autorizzatorio.
Su questo punto, esiste un preciso accordo che prevedeva prioritariamente l’abbattimento dei tre capannoni oltre che il pagamento da parte di Zamparini di oneri di urbanizzazione e la realizzazione di una serie di opere infrastrutturali per rendere possibile l’utilizzo della struttura.
A fronte di tutto questo, l’amministrazione Pepe adotta la delibera 150 del 2006 e con essa autorizza l’apertura del centro commerciale. Risultato: i capannoni sono ancora in piedi e tutte le realizzazioni che Zamparini si era impegnato a fare, sono rimaste lettera morta.
Questi sono solo alcuni degli esempi per cui si ribadisce che la gestione degli appalti dei lavori pubblici al Comune di Benevento necessiti di chiarimenti inequivocabili e non risposte nervose, che evidenziano, peraltro, un eccessivo carico di tensione.
Su queste questioni si attendono ancora chiarimenti, per evitare di veder pregiudicate le legittime aspettative dell’intera comunità. L’intolleranza da parte dell’amministrazione a queste forme di sollecitazione, acuisce l’esigenza di un’operazione di trasparenza che, al momento, non annovera tra i suoi sostenitori Altrabenevento, diversamente da quanto accadeva in un recente passato’.
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