Nel calcio italiano sono poche le squadre “secolari”: tra queste la Juve Stabia, nata nel 1907 come “Stabia Sporting Club” , ma solo nel ‘19 affiliata alla FIGC con disputa dei primi campionati. Nel 47/48 raggiunge la serie C dove resta per 3 stagioni al termine delle quali il club approda in B dopo lo spareggio col Foggia del giugno ‘51. La permanenza in B dura un solo anno. L’anno dopo è retrocessione e da allora in poi è solo serie D lasciata nel 71/72 quando risale in C. Negli anni 50 era cambiato il nome: “Società Sportiva Juventus Stabia 1907” , più semplicemente “Juve Stabia”.
Nel 72/73 ritorno in D dove resta fino al 78/79, anno della conquista della neonata C2. Dopo di allora la Juve Stabia attraversa un periodo buio con tanti tornei di Interregio-nale fino al campionato 90/91, il cui epilogo è ancora vivo nella memoria degli sportivi sanniti: il Benevento stravince il suo girone di D ma per salire in C2 deve disputare uno spareggio con la vincente del girone L, la Juve Stabia appunto.
All’andata vincono i sanniti 1-0, ma al ritorno succede di tutto nell’inferno del “Menti”, non a caso denominato “cayenna” negli anni 20: ai sanniti viene impedito il riscaldamento, a bordocampo vi sono ultras stabiesi camuffati da addetti alla sicurezza, il portiere beneventano viene costantemente minacciato ed il risultato finale non può che arridere ai locali con un 2-0 che permette loro di salire in C2, serie lasciata l’anno successivo per la più prestigiosa C1. Sono maturi i tempi per tentare la scalata alla B e negli anni 90 le vespe per ben 2 volte vengono sconfitte in finale play-off: la prima volta nel 93/94 dalla Saler-nitana e la seconda volta nel 98/99 dal Savoia. L’anno seguente è di nuovo C2 e nel 2001 la società fallisce.
Nel 2002 viene acquisito il titolo del Comprensorio Nola, si riparte dalla D con la nuova denominazione di “Comprensorio Stabia” e come “Società Sportiva Juve Stabia” nel 2005/06 viene riammessa in C1.
Nell’attuale torneo succede di tutto e la Juve Stabia fa parlare di sé soprattutto per i suoi tifosi. In estate il Presidente Fiore allestisce uno squadrone per andare in B: arrivano grossi nomi come Biancolino, Capparella, Greco ed Amore; il tecnico è Costantini. I risultati non arrivano e ne fa le spese proprio Costantini sostituito da Morgia, ben presto costretto a dimettersi per gli atti di violenza dei più accesi sostenitori che a dicembre ’08 aggrediscono alcuni atleti. Squadra affidata a Bonetti che dura poco e lascia il posto a Costantini che in un clima surreale cerca di andare avanti. A fine marzo, al ritorno dalla trasferta persa a Pistoia, la squadra viene “invitata” a restituire le casacche ufficiali, con parecchi atleti lasciati “in mutande”. Non solo: nello stadio vengono affissi manifesti mortuari e sulla panchina vengono messi lumini, episodi che costringono Biancolino a rescindere il contratto. Oggi la Juve Stabia è penultima con 28 punti: dopo 31 partite le vittorie sono 7, 9 i pareggi e ben 15 le sconfitte, 28 gol fatti e 39 subiti.
Curioso il rendimento interno: 5 vittorie, 5 pari e 5 sconfitte, 15 gol fatti ed altrettanti subiti. Sicuramente su esso avrà influito anche il dover giocare lontano dal Menti interessato da lavori di rifacimento (fondo in erba sintetica e tornelli) terminati solo il 15 marzo ’09. L’assetto tattico della squadra è variato spesso in funzione del tecnico, passando dal 4/3/3 di Morgia e Bonetti al 5/3/2 di Costantini che dopo il 4/3/2/1 è tornato al 4/3/3 con in porta l’esperto Soviero, in difesa Maury, Rinaldi, Gritti e Marino, a centrocampo Piocelle, Ametrano e Stentardo, attacco affidato a Capparella (nella foto), Greco e Peluso. Altri atleti: Della Corte, Amore (sannita), D’Ambrosio, Vicedomini, Mineo, Monticciolo, Gaeta, Barbosa, Rastelli e Cristea.
Ci sarà da lottare sperando che le vespe nel passare dal Fiore alla…. cayenna e spaventate dal fuoco dei lumini non sappiano più pungere. Ma la squadra di Costantini dovrà ricorrere al treno dei play-out per mantenere la categoria.
Renato De Toma