Il 2 dicembre scorso si è costituito a Paduli, in provincia di Benevento, un comitato civico di tutela ambientale, il CO.P.S.A. (Comitato Paduli Sannio Ambiente) per via di alcuni sospetti circa la possibilità dell’allargamento della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte nel territorio limitrofo del comune di Paduli.

‘Tali sospetti – si legge nella nota – sono motivati dall’occupazione temporanea, per via di alcune ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di circa 23 ettari del territorio comunale con la motivazione ufficiale poco credibile della necessità di sondaggi per lo spostamento di alcuni tralicci dell’alta tensione.

I sospetti si sono fatti quasi certezza quando si è venuti a conoscenza del testo della bozza di decreto riferito alla seduta n.76 del 17 dicembre del Consiglio dei Ministri emanante tra l’altro “Norme urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella Regione Campania” che all’art.13 comma 3 recita: “Allo scopo di ottimizzare l’utilizzo del territorio della regione Campania, compatibilmente con le esigenze ambientali e sanitarie, i siti e gli impianti di cui all’articolo 9 del decreto-legge 90 del 2008 e di cui all’articolo 1 dell’ordinanza di protezione civile n. 3697 del 2008, possono essere estesi nei territori adiacenti ricompresi nell’ambito di competenza di altri enti locali.” Com’è chiaro essa autorizza alla Provincia competente, terminata l’emergenza rifiuti, di allargare la discarica preesistente.

Il 21 dicembre scorso, alle ore 20, il CO.P.S.A. ha incontrato i cittadini di Paduli ed alcuni rappresentati politici, sociali e religiosi alla prima assemblea generale contro la discarica. Alla presenza di circa 300 persone hanno preso la parola il Presidente del comitato dott. Nicola Rubino, il parroco di Paduli Don Enrico Iuliano, il rappresentante della minoranza al consiglio comunale dott. Domenico Vessichelli, il consigliere di minoranza alla Provincia di Benevento dott. Lucio Rubano e il sindaco di Paduli dott. Michele Feleppa. È stata espressa forte apprensione per una possibile discarica che danneggerebbe ulteriormente il morale, la salute e l’economia degli abitanti di un territorio già duramente provato dalla discarica limitrofa di Sant’Arcangelo nata poco più di un anno fa. C’è stata unanimità nell’affermare la necessità di invitare tutti i rappresentanti politici competenti a farsi carico del problema. “Ogni ritardo sarà una responsabilità”, ha affermato il parroco Don Enrico che chiede l’impegno concreto del Presidente della Provincia e dell’Arcivescovo. Tutti evidenziano inoltre l’urgenza per la popolazione di essere unita per una battaglia a favore della futura sopravvivenza del paese. Gli intervenuti hanno assunto l’impegno a combattere al fianco dei cittadini con tutti i mezzi a disposizione, nel rispetto della legge.

Il presidente Rubino ha illustrato il duro ma necessario lavoro di sensibilizzazione del comitato che è impegnato a coinvolgere progressivamente un numero sempre maggiore di persone nella nobile causa di difesa del territorio: solo la responsabilizzazione di ognuno e l’unione d’intenti, senza distinzioni politiche e di parte, possono davvero portare a buoni risultati. Come ha sottolineato e confermato Vessichelli che raccomanda di tener fuori dalla battaglia stendardi e partiti politici ed agire in comunione d’intenti.

Il consigliere Rubano si è impegnato a portare la causa di Paduli sui tavoli della Provincia ed ha annunciato di aver richiesto un consiglio aperto sulla questione.

Il sindaco Feleppa ha lamentato il totale disinteresse della Provincia, rappresentata finora dal solo assessore all’ambiente Aceto; ha espresso preoccupazione per la bozza di decreto che vuole ignorare i principi democratici e tentare di disconoscere i diritti legittimi dei cittadini alla proprietà privata ed alla salute. Egli intende invitare il commissario Bertolaso, che fin d’ora ha mostrato indifferenza verso il problema, a dare spiegazioni in merito e, se necessario, impugnare tale decreto dinanzi all’Unione Europea. Ha illustrato le iniziative concrete del consiglio comunale sul piano istituzionale ed offerto la piena disponibilità a partecipare insieme con i cittadini a tutte le iniziative di protesta, anche se forti, che saranno necessarie per impedire l’allargamento della discarica. Intanto con la collaborazione delle Asl del territorio desidera monitorare tutti i casi sospetti di malattie e ricoveri degli abitanti dei paesi limitrofi ai territori della discarica e denunciare eventualmente situazioni anomale imputabili alla scorretta gestione dei rifiuti’.