Giuseppe De Lorenzo, responsabile del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Asl di Benevento, ed assessore comunale alla Mobilità, torna sulla “vicenda Arpac”, che ha travolto l’Udeur e l’ha visto teste per l’accusa sostenuta dalla Procura della Repubblica di Napoli
Di seguito il testo integrale del comunicato:
‘Malgrado avessi deciso, a vittoria ottenuta dopo la nota vicenda Arpac, di chiudermi in me stesso dedicandomi, come ho fatto per una vita intera, solo alla professione, i colpi di coda, del resto, prevedibili ed attesi, mio malgrado, mi impongono a dovermi ancora difendere. Per questo, ho dovuto informare i Carabinieri e relazionerò, a breve, sempre prove alla mano, presso la Procura della Repubblica di Napoli.
Nel contempo, non sono affatto disposto a subire ancora dopo le inquietanti vicissitudini che hanno sconvolto la mia vita, in questi mesi, trovando in me una tolleranza inconsueta, ho sopportato il comportamento obsoleto di qualche organo di informazione schierato senza ritegno verso i potenti di turno, quelli stessi personaggi appartenenti alla ben nota formazione politica, autori di quei colloqui intercettati che sono di uno squallore senza limiti.
Nel ringraziare quei colleghi della stampa che, malgrado i tempi in cui siamo malauguratamente costretti a vivere, hanno dimostrato libertà di pensiero e purezza di intenti, allo stato, per la prima volta nella mia vita, proprio io che ho amato la carta stampata più di ogni altro interesse al mondo, mi sono visto costretto a denunciare chi, volutamente, non rispettando affatto le leggi sulla stampa, non mi ha permesso la replica, ignorando la mia ultima nota di risposta al solito “personaggio” o riportando un trafiletto senza infamia e senza lode.
La vicenda, nel suo complesso, ripeto ha segnato, anche se vittorioso, tutta la mia vita e non tollererò, si possa essere certi, il comportamento, segnatamente, di qualche giornalista cui mi legavano sentimenti di affetto da sempre. “Il personaggio”, pilotato nei mesi scorsi dagli attuali signori coinvolti nell’inchiesta, non si è, forse, accorto che qualcosa sia mutato. E, come tutte le telenovele che si rispettano, pur non volendolo, ci avviamo al secondo tempo. E, quest’ultimo, mi si creda, non sarà molto diverso dal primo’.