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direttore Antonio De Cristofaro

Benevento, sequestrata oltre una tonnellata di botti in un garage al rione Ponticelli.

Scritto da il 19 dicembre 2009 alle 15:48 e archiviato sotto la voce Cronaca, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Il 31 dicembre si avvicina ed il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento ha intensificato la lotta al contrasto della produzione e vendita di fuochi pirotecnici illegali in tutto il Sannio.

E’ stata attivata sul territorio una penetrante attività info-investigativa, rivolta a colpire soprattutto le fasi dell’implemento delle scorte e della circolazione, onde scongiurare che gli ordigni, finiti nelle mani di improvvisati “fuochisti”, spesso molto giovani, possano creare seri problemi agli stessi e a quanti si dovessero trovare coinvolti nell’utilizzo di botti e altre forme di fuochi.

Nei dettagli, l’operazione avvenuta in Benevento nella mattinata di venerdì 18 dicembre, è scaturita da diverse chiamate anonime giunte agli uomini delle fiamme gialle. I cittadini onesti denunciavano strani movimenti di autovetture, riempite di involucri sigillati, da un box sito in un condominio di via Cupa del Gesu’, nelle vicinanze di via Ponticelli.

Un garage trasformato in una sorta di deposito di bombe. Bombe vere e proprie, giacchè i fuochi pirotecnici di IV e V categoria (parametro che ne evidenzia l’indice di pericolosità, rispetto a quelli di “libera vendita”) sono soggetti a restrizioni particolari: per detenerli bisogna disporre del porto d’armi e farsi identificare dalle forze di polizia. Quello che ovviamente non aveva fatto un venticinquenne di Benevento, nel box del quale sono piombati venerdì mattina i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Benevento.

Un blitz in piena regola giunto, come detto, dopo diverse chiamate anonime ed una serie di servizi di appostamento e di pedinamento dell’uomo, peraltro incensurato, ma sospettato di detenere numerosi “botti”, probabilmente per rifornire clienti selezionati in quel sottobosco rappresentato dal mercato nero che puntualmente trova i suoi maggiori picchi durante le festività natalizie.

Davvero un arsenale era quello custodito nel luogo dove, abitualmente, avrebbe dovuto trovare spazio un’automobile: qualcosa come 3.737 manufatti esplodenti di IV e V categoria, ad alto potenziale deflagrante, pari a ben 86 chilogrammi di polvere attiva, posti sotto sequestro, per un peso complessivo lordo superiore a una tonnellata.

I finanzieri hanno fatto irruzione quando hanno avuto la certezza che il garage fosse pieno di merce, evidentemente da poco giunta nella sua disponibilità. Si tratta di materiale esplodente di fabbricazione cinese e nazionale occultato nel locale all’interno di cassapanche ed armadi e costituiva un costante e grave pericolo per gli ignari occupanti dello stabile.

Tra i botti proibiti i finanzieri ne hanno trovati e sequestrati alcuni noti per la loro pericolosità, come ad esempio “TORTA ROSSA”, “SILVER TIGER”, “ALESSI PIRO SHOW”, “ALESSI CHAMPION”, “LILY 100 ATOMICA”, “BLACK TUNDER” e “RED THUNDER”.

L’intervento dei militari è scattato prima che i fuochi approdassero sulle bancarelle per essere venduti in occasione delle feste. Merce dalla quale sarebbe stato possibile ricavare diverse migliaia di euro.

Per il responsabile, M. M., di anni 25, è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento per detenzione e commercio illegale di materiali esplosivi, trattandosi di fuochi artificiali di categoria IV e V, per le quali servono specifiche autorizzazioni per il deposito e la vendita di giochi pirotecnici, nonché della certificazione per la prevenzione incendi.

I controlli dei finanzieri, su disposizione del Comandante Provinciale, proseguiranno fino alla fine di dicembre, impegnati soprattutto in un lavoro di prevenzione dei rischi che si corrono a maneggiare i fuochi d’artificio proibiti. I più pericolosi, spiegano i militari, sono soprattutto quelli provenienti dai mercati orientali, realizzati con materiali e tecniche spesso approssimativi, venduti a basso costo e senza etichette, che non di rado esplodono anticipatamente.
Foto Allegato comunicato stampa del 19.12.2009 1-3

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