Portando avanti una scelta fatta tre anni fa dal corpo docente, dalla Dirigenza e dagli studenti di sperimentare strategie didattiche che lasciano anche la possibilità ai ragazzi di aggregarsi in maniera
diversa dalle classi consuete e di cooperare all’attività docente, anche quest’anno il Giannone ripropone tre giorni di “co-gestione”, in cui le proposte degli studenti si sono incrociate con offerte innovative dei docenti.
Perché LICenza? Il nome che gioca sulla sovrapposizione di due etimologie diverse (Liceo/Licenza) dove la parola va intesa come spazio di libertà, ma anche “licenza poetica”, evocando nel contempo il celebre motto latino secondo il quale una volta all’anno (/semel in anno/) è lecito (/licet/) “/insanire/”, uscire fuori dalle regole abituali. Il tutto senza derogare al rigore, offrendo momenti formativi e sollecitando l’intelligenza dei ragazzi.
Nel corso delle tre mattinate ci saranno due moduli a classi aperte, con un ventaglio di scelte molto ampio che va dalla geologia all’economia, dal cinema alla moda, dall’ecologia alla musica rock. Citiamo a caso tra le tantissime proposte: il De Andrè dialettale, Rino Gaetano, Ivan
Illich, Levi-Strauss, la poesia di Totò, la storia di Benevento, la logica, San Francesco, poesia e musica in Dylan, la storia della psichedelia, la danza, l’uncinetto, la poesia del secondo Novecento, le filosofie orientali… È prevista anche la visione de /Il grande sogno/ di Michele Placido presso il Cinema Massimo. Ci saranno esperti esterni ed ex alunni in veste di docenti. Insomma, ciascun alunno potrà trovare sollecitazioni, scoprire nuovi mondi, vedere i docenti in un’ottica nuova, perché no? divertirsi imparando.
Con questa iniziativa il Liceo prosegue nel percorso, speriamo fecondo, di contaminazione fra tradizione e innovazione reso possibile anche dalla maturazione del corpo studentesco degli ultimi anni. Queste giornate sono rese possibili, infatti, dall’impegno profuso dai rappresentanti studenteschi e dal senso di responsabilità degli alunni, senza il quale sarebbe impossibile gestire una modalità complessa di fare scuola, al di fuori dei canoni tradizionali.