Funzionari dell’Inps utilizzavano le password di accesso ai registri informatici e truccavano i dati per favorire pensionati o assicurati: queste le accuse, ovvero truffa aggravata e falso in atto pubblico, mosse dalla Procura della Repubblica di Benevento e condivise dal Gip che ha firmato le ordinanze, che hanno fatto scattare le manette ai polsi di quattro dipendenti dell’ente previdenziale e a denunciare 183 persone a piede libero.
In carcere sono finiti Leucio Pacelli, 50 anni, dipendente Inps; Antonio Pacelli, 43 anni e Mario Vincenzo Rapuano, 41 anni, tutti di San Salvatore Telesino, mentre per Teresa Apollonia Garofano, 54enne di Castelvenere, anche lei dipendente Inps, sono scattati gli arresti domiciliari.
Le indagini, eseguite dalla Guardia di Finanza di Benevento, e coordinate dalla Procura della Repubblica – Sezione Reati di Criminalità Economica, si concentrano su oltre 5 anni, e sono state portate avanti dagli investigatori e dagli inquirenti in stretta collaborazione con l’Inps, sia in sede centrale che distaccata.
In realtà le indagini hanno portato alla luce un inserimento fraudolento di dati nella rete elettronica dell’Inps, con periodi contributivi inesistenti, retribuzioni maggiorate, con la conseguente creazione di rendite e pensioni non dovute.
Il danno accertato per l’Inps risulta ci circa 10 milioni di euro!