Senza entrare nel merito dei “meriti” dell’attuale dirigenza dell’Istituto per il Turismo di Faicchio e dell’Alberghiero di Castelvenere, leggiamo la lettera aperta nella quale il professor Reodolfo Antonio Mongillo dice di apprendere dai giornali dello sciopero e delle motivazioni degli studenti scesi in piazza, quasi a far intendere che sia una invenzione del Centro Studi Aldo Moro.
Ebbene, la domanda nasce spontanea: è falso che gli studenti hanno scioperato perché i laboratori erano chiusi? O è stata forse la classica scusa dei ragazzi, come sottolinea la dirigenza scolastica, per “marinare” la scuola?
E’ strano, però, che lo scorso 25 novembre, dopo la denuncia, checché ne pensi il dirigente scolastico o l’amministratore di riferimento locale, e l’intervento sulla stampa del Centro Studi Aldo Moro, collaboratori del dirigente scolastico si siano precipitati in tutti gli esercizi commerciali di Castelvenere (anche con fogliettini scritti a mano in quanto, a detta dello stesso Mongillo, all’Alberghiero non ci sono computer rispetto alla sede innovativa di Faicchio) a richiedere preventivi per poi in serata stabilire le ditte aggiudicatarie degli appalti per la fornitura.
Non vogliamo entrare nei particolari ma sta di fatto, e sarà anche questo un caso, le motivazioni dello sciopero dei ragazzi sono venute meno. Della qualcosa il Centro Studi va fiero anche perché il professore Mongillo nella sua lettera aperta afferma che la politica non deve entrare, ad opera di “intrallazzatori” e “malelingue”, nella gestione scolastica.
Vero, verissimo e sacrosanto: magari le scelte, soprattutto in materia scolastica, venissero adottate dagli organismi competenti. Nel nostro caso, però, il professore Mongillo omette di dire che il Piano di razionalizzazione scolastica provinciale non è stato redatto dagli organi competenti (dirigente scolastico provinciale, ndr) ma da scelte politiche fatte dalla Giunta provinciale di Benevento insieme alle Amministrazioni locali e ai dirigenti scolastici, poi avallata ed approvata dalla dirigenza scolastica regionale. O è falso anche questo?
Probabilmente il professore Mongillo non ha avuto modo di seguire la battaglia fatta dal nostro Centro Studi volta ad ottenere l’autonomia scolastica pur avendo, rispetto all’Istituto per il Turismo di Faicchio, tutte le carte e i numeri in regola.
Stranamente il professore Mongillo nella sua lettera parla del numero crescente di studenti registrato a Faicchio (e chi dice il contrario?) lo scorso anno omettendo, sarà sempre un caso, il numero decrescente degli iscritti all’Alberghiero di Castelvenere (da 470 alunni dello scorso anno si è passati agli attuali 360).
La considerazione e la deduzione che facciamo è che a Castelvenere da qualche tempo vige il delirio dell’onnipotenza in base alla quale “tutto va bene” e coloro i quali hanno il coraggio di fare osservazioni o critiche (in democrazia le critiche possono essere anche costruttive, soprattutto quando si è aperti al dialogo e al confronto) vengono additati come “grilli parlanti” o “malelingue”.
Ma, come abbiamo già ribadito a un consigliere comunale di maggioranza al Comune di Castelvenere, è meglio essere un “grillo parlante” anziché Pinocchio, in quanto le bugie hanno le gambe corte.
Tra l’altro, teniamo a precisare, che l’assenza del Centro Studi all’apertura dell’anno scolastico dell’Alberghiero, avvenuta nella Chiesa parrocchiale, non è dipesa da una nostra mancanza di sensibilità bensì dal non essere stati invitati.
E, in chiusura, una precisazione: se la politica non deve mai entrare nelle sedi educanti è anche vero il contrario, le sedi educanti non facciano politica … perché, come direbbe il grande Totò, “anche il limite ha una pazienza”.