L’On. Nicola Formichella, Capogruppo PDL in Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera dei Deputati, esprime tutta la sua soddisfazione per la conclusione della prima fase dell’iter parlamentare di riforma dell’Ordinamento Nazionale Forense e della professione di avvocato approvata ieri dalla Commissione Giustizia del Senato, ora all’esame della Camera.
“Ho seguito con particolare attenzione i lavori della Commissione Giustizia, insieme al Presidente Berselli ed al Presidente del Consiglio Nazionale Forense Guido Alpa, ai quali va tutto il mio plauso per questa riforma che finalmente, dopo sessant’anni, dota l’avvocatura italiana di una disciplina moderna e rigorosa che ne rafforza la competitività, l’affidabilità e l immagine e che lungi dall’essere espressione di istanze corporative richiederà maggiore impegno agli avvocati ed ai loro Ordini.
Una riforma che si rivolge anche ai giovani laureati che intendano intraprendere la professione legale, prevedendo condizioni per migliorare preparazione e competenze in vista dell’esame di abilitazione. Su questo fronte tuttavia non posso non esprimere il mio rammarico per l’eliminazione della norma emendativa che prevedeva una retribuzione minima anche per i giovani praticanti e che sicuramente avrebbe valorizzato il lavoro di quanti appena usciti dalle università si vedono costretti a lavorare per pochi euro.
Pur tuttavia, la cancellazione dagli albi di quegli avvocati che non svolgono continuativamente la professione, l’aggiornamento continuo, la responsabilità civile obbligatoria, il procedimento disciplinare imparziale e lo stesso ripristino delle tariffe minime obbligatorie sono alcuni dei punti qualificanti della riforma che costituiscono aspetti necessari per poter rispondere alle aspettative della collettività e del mercato da parte di una professione che svolge un compito sociale essenziale come componente di garanzia dell’apparato di amministrazione della giustizia e come pilastro dello stato di diritto.
Del resto, la riforma in esame dimostra come il nostro Governo e la maggioranza parlamentare abbiano a cuore il tema della giustizia sotto tutti i punti di vista, dimostrando con elementi fattuali come non esista alcun parallelo tra i problemi della giustizia di cui il Paese è vittima, e che il Parlamento dovrà risolvere al più presto, e la persecuzione giudiziaria nei confronti del Presidente Berlusconi’.