Lasciano il carcere di Bellizzi Irpino ad Avellino, il presidente del Benevento calcio ed il direttore generale, Oreste Vigorito e Ferdinando Renzulli. Ai due sono stati concessi i benefici degli arresti domiciliari. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari Cassano.
Oreste Vigorito e Ferdinando Renzulli erano stati tratti in arresto al termine dell’operazione ‘Via col vento’, condotta dalla guardia di finanza di Avellino, al comando del colonnello Mario Imparato.
Nel corso dell’operazione erano state tratte in arresto altre due persone, denunciate a piede libero una decina e sequestrati beni per un valore complessivo di oltre 150 milioni di euro.
L’accusa ipotizzata dalla procura della repubblica di Avellino, le indagini sono coordinate dalla dottoressa Buono, è truffa ai danni dello stato e ruota intorno ad una serie di finanziamenti per parchi eolici che sono l’attività principale dell’avvocato Oreste Vigorito che quattro anni fa ha acquistato il Benevento calcio, portando una sferzata di entusiasmo tra i tifosi sanniti.
Sabato scorso, il gip Cassano, ha ascoltato in carcere Vigorito e Renzulli, I due, assistiti dai loro avvocati, non si sono avvalsi della facoltà di non rispondere ma hanno ribattuto a tutte le domande del magistrato rispetto al castello accusatorio.
Al termine dell’interrogatorio, i legali avevano chiesto al gip la scarcerazione ma il dottore Cassano si era riservato di decidere. Lo ha fatto oggi, ma non ha accolto le richieste dei difensori, commutando, comunque, la detenzione in carcere in quella agli arresti domiciliari.
Nel corso della gara di ieri al Santa Colomba contro il Figline, i tifosi giallorossi hanno esposto diversi striscioni a favore del presidente ed anche squadra e tecnico avevano dedicato la quarta vittoria consecutiva al dinamico presidente. Ora bisognerà attendere il processo per fare piena luce su questa vicenda dalla quale l’avvocato Vigorito si è dichiarato completamente estraneo.