Queste le parole di mister Matteo Andreoletti dopo la sconfitta nel derby contro l’Avellino.
“Sconfitta che dispiace perché poteva essere punto di svolta per la nostra stagione. Dispiace perché l’avversario ha fatto poco per vincere. Sono stati cinici a sfruttare l’occasione. Nel secondo tempo la mia è stata l’unica squadra in campo. In questo momento fatichiamo a essere lucidi e cinici sotto porta.
Le due punte? Ci sono partite in cui puoi permetterlo e oggi era una di quelle. L’Avellino gioco in verticale e mi ha permesso di fare questo. Purtroppo la coperta è corta perché oltre al giovanissimo Sorrentino non ho altro.
E’ un campionato complicato e tutti conosciamo da dove siamo partiti. La squadra tiene il campo e testa ad avversari come l’Avellino. Questo non basta perché sono venuto qui per vincere le partite.
La panchina? Ho sempre dato il massimo e continuerò a farlo. Deciderà la società.
Dai calciatori tecnici mi aspetto giocate importanti e qualche volta è capitato. Ma tradito no, perché la squadra ha lottato, anche chi è entrato lo ha fatto.
Per Pinato credo sia una questione muscolare ed è da valutare.
Dobbiamo ripartire dall’atteggiamento con cui la squadra affronta le partite e migliorare dal punto di vista tecnico ed essere più cinici. Dal punto di vista della manovra oggi la prestazione è stata buona, considerando che l’Avellino ha badato solo a stare sotto la linea della palla.
L’episodio in questo momento ci penalizza. Uscire oggi con una sconfitta per quanto fatto mi fa male. La squadra ci ha messo cuore ed anima ma non è bastato.
Settimana scorsa potevamo essere primi, ma non eravamo fenomeni. Oggi non è da buttare tutto per aver perso un’altra partita. E’ un campionato equilibrato e la classifica è ancora corta.
L’appetito vien mangiando, ma non possiamo illuderci che cambiando tutto si potesse puntare alla promozione diretta. Che non sarebbe stato facile lo sapevamo, come so che possiamo fare qualcosa di importante, anche se sarebbe un miracolo, qualcosa di straordinario.
Col Direttore Tecnico ho un confronto quotidiano. Il presidente lo sto iniziando a conoscere e ha voluto mandare un segnale, una punzecchiatura per farci reagire, ma purtroppo non ci siamo riusciti. Sento ancora la fiducia del mister”.
di Edoardo Porcaro