La presentazione alla stampa di Marcello Carli, nuovo direttore sportivo del Benevento Calcio, dà il via alla nuova stagione dei giallorossi, che ripartiranno dalla Serie C.
Queste le parole del nuovo dt.
“Sono strafelice di essere qui. Sono contento che il presidente mi abbia scelto per dargli una mano. Lui è stato bravissimo perché anche io vengo da una situazione difficile. Mi sono preso le mie responsabilità e me ne sono stato a casa con la voglia di ripartire. Credo di aver fatto la scelta giusta venendo qui, anche se non so se farò bene, ma ce la metterò tutta.
Chi sarà il nuovo allenatore? Ho un nome in testa. Sono venuto qui perché vedo questa società straordinaria. Al presidente ho detto solo quello che vorrei fare. Vorrei prendere un allenatore giovane, bravo e che venga qui con la voglia di fare. Se poi abbiamo dei dubbi su di lui andiamo su altri profili. Il problema dell’allenatore non c’è perché di bravi se ne trovano. Per i calciatori vale lo stesso, devono vedere Benevento come qualcosa di straordinario.
SQUADRA – I ragazzi li ho ascoltati, non ci ho ancora parlato. Ho parlato con i loro procuratori. Diversi li vorremo cambiare, ma ci sono i contratti di mezzo. Non chiedetemi nomi perché lo sapete come è fatto il calcio, le cose si devono incastrare, ma l’idea è quello di cambiare il più possibile.
Avrò fatto un buon lavoro se riuscirò a dare entusiasmo e un’anima a questa squadra. Qui sono state fatte cose straordinarie ma qualcosa si è sbagliato strada facendo.
Sulle caratteristiche dei calciatori deciderà il mister. Sicuramente voglio una squadra che sappia entusiasmare la gente.
OBIETTIVI – Non faccio proclami. Non li trovo interessanti, sono sterili. Perché qualunque cosa dici viene interpretata male. Adesso bisogna ripartire perché veniamo da una retrocessione. Se abbiamo detto che vogliamo farlo con un allenatore giovane non bisogna pensare a risalire subito. In questo momento dobbiamo dare un’anima forte a questo club. Vogliamo dare una rinfrescata alla squadra, prendendo gente che abbia voglia, entusiasmo e sappia trasmettere emozioni. Il primo passo da intraprendere è far ritornare la gente allo stadio e farla divertire.
SERIE C – Non la conosco? Beh, il primo anno di Serie A feci bene ma non al quinto anno. Ora non so darti una risposta se farò bene o male, lo vedremo a fine stagione. L’essere inesperto in questa categoria mi emoziona. Ritornerò ai primi anni. Più problemi ci sono e più mi carico. Sono contento di andare in certi campi e di vedere un calcio bello e serio.
DIFFICOLTA’ – Più che difficoltà ci sono problematiche dovute agli strascichi che ci si porta dietro da una retrocessione. La scelta da non sbagliare è l’allenatore. Questa è quella che mi mette più ansia.
ALLENATORE – Con Agostinelli abbiamo già parlato. Gliel’ho comunicato ieri. Non sarei venuto qui a dirvi di un nuovo allenatore senza averlo fatto prima con lui. Stasera siamo di nuovo a cena per discutere di altre cose (dovrebbe far parte dello scouting di Carli, ndr).
Non ho le idee confuse sul nuovo allenatore. L’idea c’è. La scelta dipenderà da come andrà il colloquio. Se usciranno fuori cose che non ci quadrano andremo su altro. In ogni caso, decideremo insieme col presidente.
CALCIATORI – Ci sono giocatori di livello che sono straordinari anche per il posto in cui si trovano. Chi rimane qui può essere anche vecchio ma deve starci bene e avere la voglia, non deve essere un contratto a tenerli qui.
Sui giovani ci vogliamo puntare, ma non bruciarli.
Io sono per i giocatori bravi, non per giovani o vecchi. Poi se sono nostri è meglio.
Dell’attuale rosa vogliamo tenerne 4 o 5, mentre tutti gli altri li vorremmo mandar via. Vogliamo ripulire il più possibile. Poi dipenderà dai contratti.
MANFREDINI – Il ragazzo lo vogliamo tenere perché per caratteristiche tecniche e umane ci piace molto.
STAFF – Verrà un mio collaboratore che mi aiuterà. L’allenatore che vorremmo portare deve seguire anche lo scouting.
TRATTATIVA – Ho detto al pres. che sarei venuto solo se avesse avuto entusiasmo. Gliel’ho detto un paio di volte e lui mi ha risposto che non c’era bisogno di ripeterlo una terza volta perché ne aveva già tanto.
SCELTA – Mi piace molto scherzare, ma sono serio. Questo sport mi ha dato tanto, posso anche smettere. Non ho grosse pretese nella vita. Faccio quello che faccio perché ci credo e mi diverto, non mi interessa la categoria, spero di far bene e salire in B. Io cercavo un posto per essere me stesso e divertirmi. Credo che questo sia quello giusto. Ho voglia di fare e spero di risalire, ma non è questo l’obiettivo primario.”
di Gianni Pocino