(Adnkronos) Un commercialista beneventano e un suo prestanome sono stati arrestati dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione “Albatros”, che ha portato complessivamente alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 14 persone per associazione a delinquere, abusivismo finanziario e assicurativo, truffa, riciclaggio, reimpiego di proventi illeciti e bancarotta fraudolenta.
Nel corso dell’attività, sono stati sequestrati oltre 500mila euro, provenienti dall’abusiva attività finanziaria e assicurativa svolta.
Al termine di una serie di attività ispettive in materia antiriciclaggio svolte dalle Fiamme Gialle nei confronti di alcuni intermediari finanziari, tutti con sede a Roma, è stato accertato che un commercialista beneventano, F. U., di 45 anni, attraverso tali intermediari, di cui era amministratore occulto, ha rilasciato a favore di enti pubblici e privati (tra cui una società calcistica professionista) oltre 2.000 polizze fideiussorie in assenza dei requisiti economici e patrimoniali previsti dalla legge, per un capitale garantito complessivamente superiore a 220 milioni di euro.
Parallelamente, uno degli intermediari ha esercitato, senza le prescritte autorizzazioni, anche l’attività assicurativa nel settore delle cosiddette life settlement, svolgendo attività di intermediazione nel mercato internazionale della vendita di polizze vita stipulate da anziani o da malati incurabili. Tale cessione prevede, per il venditore, l’incasso di un importo superiore a quello che avrebbe ottenuto con il riscatto anticipato della polizza; per l’acquirente, la riscossione della somma prevista in caso di morte, al netto dei premi versati per i residui anni di vita dell’originario assicurato: quanto più tardi si verifica la morte di quest’ultimo, tanto più basso sarà il profitto dell’acquirente.
In particolare, secondo quanto emerso dalle indagini, F. U. offriva garanzie agli acquirenti, perlopiù società europee ed americane, di coprire il pagamento dei premi eccedenti il tempo di vita stimato dell’originario assicurato, in cambio di provvigioni.
A fronte delle richieste avanzate dagli acquirenti di provare la propria solidità economica, F. U. ha esibito false referenze bancarie di noti istituti di credito di interesse nazionale. A seguito di rogatorie internazionali, è stato accertato che le provvigioni riscosse da F.U. sono state superiori a 10 milioni di euro, per un giro di affari di circa 360 milioni di euro.
Al fine di occultarne la provenienza, le somme sono state versate su conti correnti riconducibili a società appositamente costituite ed amministrate da prestanome di F. U., dai quali sono state prelevate per essere impiegate presso istituti bancari sammarinesi o nell’acquisto di beni di lusso o per costituire il capitale sociale di altri intermediari finanziari, acquisiti per proseguire nelle attività dopo che una prima finanziaria di F.U. e’ stata cancellata dall’elenco generale degli intermediari finanziari.