Saranno realizzati anche nel Sannio “Percorsi di orientamento” per favorire l’imprenditoria femminile nelle aree rurali nell’ambito del progetto promosso dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali in collaborazione con il CNR-Ibimet. Lo si è appreso nel corso della tavola rotonda “Lo scrigno nascosto di Aracne – Impresa femminile e filiera corta del tessile per la valorizzazione del territorio”, tenutasi presso la Camera di Commercio di Napoli, cui ha partecipato l’assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Benevento, Annachiara Palmieri.
I percorsi di orientamento, previsti in Toscana, Emilia Romagna, Campania e Sardegna, hanno l’obiettivo di favorire e promuovere l’imprenditoria femminile nelle aree rurali ponendo attenzione alla salvaguardia delle attività agricole ed artigianali, soprattutto per quanto concerne le competenze ed i saperi relativi all’industria del tessile. Scopo del Convegno, cui ha collaborato la Coldiretti, è quello di tracciare filiere tessili locali che vadano dalla produzione della fibra alla vendita di tessuti o prodotti manifatturieri è un’altra delle finalità proposte e discusse nella tavola rotonda. «Occorre ripartire dalle donne valorizzando i settori del turismo e dell’artigianato artistico, settori in cui la provincia del Sannio ha punte di eccellenza»: è quanto ha dichiarato l’assessore Palmieri. Preoccupante è però, in Campania ed in particolare nel Sannio, il decremento di imprese a conduzione femminile: si tratta di -1,45% tra il 2007 ed il 2008 (Benevento è la provincia campana con più pesante calo delle imprese femminili) a fronte, invece, di un aumento medio dello 0,2% sul piano nazionale. Secondo la dott.sa Palmieri, questo trend negativo è dovuto sia a fattori contingenti di un’economia sempre più “fluida” e globalizzata, sia allo stile di conduzione delle imprese, caratterizzate da forme giuridiche semplici (quasi il 98,5% delle aziende a conduzione femminile nel Sannio consta di ditte individuali, con presenza femminile esclusiva), che non sempre riescono a reggere l’urto di forme aziendali più strutturate e complesse: Pesa, inoltre, uno scarso ricorso alle forme di strategie di mercato nel medio-lungo termine.
Le imprenditrici sannite, a giudizio dell’assessore, investono poco nei “business-plan” e nelle ricerche di mercato. Preferiscono puntare al mercato locale ed hanno uno stile imprenditoriale principalmente conservatore, prediligendo, quando possibile, innovazioni di prodotto e di processo piuttosto che di marketing. Si rivolgono ancora poco agli enti pubblici nel reperimento del capitale per la fase di “start up” e anche nella ricerca di sostegno all’attività imprenditoriale.
«Le istituzioni – ha affermato Palmieri – devono con forza orientarsi al sostegno delle donne che si affacciano al mercato imprenditoriale, sostendendole nella fase di creazione di impresa e nel reperimento di capitale, dando loro sostegno, consulenza e formazione sull’importanza delle analisi di mercato ed incoraggiandole a puntare sulla qualità e sull’innovazione».
Nel Sannio, ha ricordato poi la Calmieri, è già attivo da tempo il Centro Occupabilità Femminile della Provincia che ha attivato servizi di supporto all’esigenza di informazione delle imprenditrici.
Il primo è uno sportello di consulenza personalizzata sulla reazione di impresa, l’altro consiste in una serie di percorsi di formazione singola e di gruppo sul tema dell’imprenditoria.