In una Piazza Trieste gremita e raccolta ai piedi del Monumento ai Caduti, dopo la deposizione della corona di alloro, il Sindaco Carmine Valentino ha chiuso, con il suo intervento, la celebrazione del IV Novembre, Festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate.
Parole, sentite e toccanti, da parte di Valentino, che ha richiamato alla memoria una storia, quella della I guerra Mondiale di prove eroiche e dolorosi sacrifici con oltre 600.000 italiani morti e più di un milione di feriti e mutilati. Una Guerra che nel complesso ha contato 8 milioni e mezzo di caduti 21 milioni di feriti e ed una spesa, per la nostra nazione di 157 miliardi di vecchie lire e debiti per 62 anni.
“Siamo qui oggi per celebrare la triplice ricorrenza del 4 novembre: la fine della Prima Guerra Mondiale, la festa dell’Unita’ Nazionale e la festa delle Forze Armate.
La storia che oggi ci riferiamo è una storia di dure prove e di eroici, dolorosi sacrifici, da quelli che segnarono la grande guerra del 1914-1918 a quelli più recenti ben impressi nella nostra memoria, che sollecitano tutti il nostro commosso riverente omaggio. Ci allontaniamo sempre più da quegli eventi e fatichiamo a comprendere il senso di questa celebrazione. Dobbiamo fare invece uno sforzo e riuscire ad attualizzarne il significato e ripetere quale è il valore della pace e quali sono i mali della guerra. Quando si parla di vittoria in una guerra, di Unità nazionale e di Forze Armate si può correre il rischio di cadere nella retorica e di lasciarsi andare a trionfalismi verbali che invece di celebrare questi eventi, fondamentali per la stessa Italia di oggi, sono occasione per degradarli a manifestazioni di autocompiacimento, collocandoli lontanissimo dalla comprensione della gente.
Io voglio scongiurare questo pericolo ed essere il più vicino possibile a tutti voi, in particolare ai giovani, cui tengo tantissimo. Oggi, deve sempre considerarsi un bene prezioso e imperativo supremo l’unità nazionale, in quanto è solo rafforzando la comune identità e l’effettiva coesione del paese, che l’Italia può mettere a frutto le sue potenzialità e far valere – nel nuovo contesto globale – il suo contributo di nazione indipendente e pienamente partecipe del concerto delle nazioni europee. Di questa visione e di questo impegno le Forze Armate costituiscono una delle più importanti e innovative espressioni nel presente.
Celebriamo dunque la Festa delle Forze Armate, il cui ruolo oggi si esprime nel servizio di sicurezza interna e negli interventi per garantire la pace internazionale.
Infine celebriamo la Festa dell’Unità Nazionale che non è esaltazione del nazionalismo ma la ricerca di comuni obiettivi per tutto il Paese, obiettivi che ancora non abbiamo pienamente raggiunto; questo deve significare ricerca di uguale distribuzione di ricchezze, di trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche, di uguali possibilità e opportunità di crescita da Nord a Sud, di servizi efficienti in tutte le Regioni.
Un paese non è unito solo quando lo è giuridicamente e geograficamente. Deve esserlo nelle regole, nelle opportunità, nelle condizioni.
Su questo dobbiamo camminare e lavorare ancora molto, con fiducia e nell’interesse di tutti e di tutta la Nazione”.