La FIGC ha pubblicato sul proprio sito il Protocollo con le indicazioni generali per la pianificazione, l’organizzazione e la gestione delle attività delle Nazionali finalizzate al contenimento dell’emergenza epidemiologia da COVID-19.
Il documento è stato redatto sulla base delle vigenti disposizioni in materia di prevenzione e contenimento dell’emergenza emanate dalle Autorità governative italiane e tenendo conto delle specifiche indicazioni provenienti dagli organismi internazionali UEFA e FIFA, che hanno disciplinato con appositi Protocolli (in particolare ‘l’UEFA Return to Play Protocol’ dello scorso 15 luglio) e raccomandazioni generali il ritorno allo svolgimento delle competizioni calcistiche internazionali.
Nelle 77 pagine del documento si specifica, tra le altre cose, che “il numero massimo di persone ammesse allo stadio in occasione delle gare della Nazionale A maschile, della Nazionale A femminile e della Nazionale Under 21 è stabilito in 500 unità, suddiviso per le diverse attività o funzioni lavorative.“.
Riguardo ai requisiti medico-sanitari e ai test, all’arrivo presso la sede del raduno, tutti i soggetti del “Gruppo Squadra” saranno sottoposti a test molecolari (tamponi) per la ricerca del coronavirus e a test sierologico per la ricerca degli anticorpi specifici, questi ultimi, qualora non siano stati effettuati recentemente (non più di 7-8 giorni prima) nell’ambito dei club di appartenenza per i calciatori ed esibiti all’arrivo. In attesa dei risultati, poi, i giocatori saranno mantenuti in isolamento (camere di hotel) fino al responso (circa 4-6 ore di attesa). In caso di esito negativo, verranno ammessi al Gruppo Squadra. In caso di esito positivo sarà invece negato l’accesso al Gruppo e invitati a seguire le procedure previste ai sensi delle norme vigenti.
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