Per l’ultima gara della stagione regolare, quella del Del Duca di Ascoli, ha parlato il direttore sportivo del Benevento Calcio, Pasquale Foggia.
Vari gli argomenti toccati, ma quello più gettonato è stato il mercato. Si sperava in qualche chicca. Ma il presidente Vigorito aveva avvertito tutti il giorno prima con una battuta: “Per le chicche di mercato c’è il direttore Foggia. Ma attenzione perché lui al massimo potrà dare chicchi di riso”. Ed è stato così. Le idee su cosa fare sia in entrata che in uscita sono chiare, ma i nomi sono top secret.
Queste le parole del Ds.
USCITE – Sulle uscite abbiamo le idee chiare. Molto dipenderà dalle richieste e dalla lista degli over. Valuteremo anche i contratti e le necessità tecniche di cui abbiamo bisogno.
Per i giovani valuteremo quale sarà il miglior percorso di crescita per loro se con noi o altrove.
PERCEZIONE DEL BENEVENTO – Nell’anno della serie A, a gennaio, prendemmo calciatori importanti nonostante le cose fossero già compromesse. Quest’anno quando abbiamo contattato calciatori di un certo livello abbiamo notato grande apertura nei nostri confronti sia da parte delle altre società che degli stessi calciatori attraverso i loro procuratori. Questo significa che la società è cresciuta. Lo stesso arrivo di Glik ne è un esempio.
Quanto a ieri sera poi, il fatto che a Benevento ci fossero i massimi rappresentanti del calcio rappresenta un’altra dimostrazione di stima per il club ma soprattutto per il presidente Vigorito e per quello che ha creato negli anni.
CASO REMY – Gli accertamenti successivi sono concordati col giocatore. E’ stato il primo calciatore che abbiamo preso. Finché c’è una logica di tesseramento la porteremo avanti. Se non dovessero esserci i margini perché oltre le nostre competenze dovremmo fermarci.
ASCOLI – Ho un bel ricordo di Ascoli. Ottenemmo una salvezza bellissima. Dopo calciopoli fummo ripescati in serie A, riuscendo nell’impresa di salvarci. Poi andai al Milan l’anno dopo.
Adesso ci sono 90 minuti da giocare. Noi disputeremo una partita degna della capolista perché mi dà fastidio il chiacchiericcio.
I convocati sono tutti utilizzabili compreso Vokic. E’ un calciatore che ci è mancato molto in questa stagione. Sono contento per la sua convocazione. Si parla tanto di giovani ma poi lo spazio che gli danno è sempre poco. Noi ne abbiamo aggregati diversi quest’anno.
ESPERIENZA DS – Anche se part-time sento anche mia quella retrocessione. In A, questa volta, saremo diversi.
MERCATO IN ENTRATA – Le valutazioni dipenderanno anche dal tetto ingaggi. Si potrà fare uno sforzo. Ma la società va tutelata anche economicamente. Noi siamo aperti a tutte le possibilità. Nel senso che se vende la Juve non vedo perché non potremmo farlo noi che siamo una realtà diversa. E’ chiaro che faremo delle valutazioni attente. Sicuramente non vogliamo rinunciare ai calciatori che hanno fatto bene.
Balotelli? Non è mai stato chiesto a Raiola.
Bonaventura? Di assist e gol ne fa tanti. E’ stato per anni in nazionale. E’ un giocatore straordinario e lo poterei subito qui anche andandolo a prendere personalmente. Ma tra il dire e il fare …
RINNOVI – Per Gori e Maggio non dovrebbero esserci problemi per il rinnovo. Nicolas Viola è uno degli incedibili. Resterà con noi. Servono i suoi gol. Ci accontenteremo anche di qualcuno in meno.
PRIORITÀ – Ci sarà almeno un acquisto in tutti i reparti. Solo in porta non faremo niente. Montipò è stato il giocatore simbolo di questo campionato. E’ stato un orgoglio per tutti noi che abbiamo creduto in lui fin dall’inizio.
EMOZIONI – L’emozione più bella? Sono state tante. Sicuramente, però, quella con la Juve Stabia è stata la più importante perché ha sancito il ritorno in serie A. Per un ragazzo di 37 anni vincere un campionato così difficile come la serie B dopo pochi anni che fa questo mestiere non è roba da poco.
Ripartiremo facendoci trovare pronti questa volta, continuando un percorso iniziato due anni e mezzo fa.
RITIRO – Stiamo valutando. Potremmo andare anche oltre confine. Potremmo fare anche un ritiro diverso dagli altri. Vedremo.
ARRIVO DI GLIK – Non considero il suo arrivo uno specchietto per le allodole. Né il fatto che sui giornali circolano nomi importanti. Se mai lo specchietto si crea con i fatti e facendo le cose in un certo modo. I nomi a me fanno paura perché si rischia di alzare troppo le aspettative. Il nostro obiettivo è salvarci e lottare fino all’ultimo.
Quando prendo un giocatore cerco sempre di vederlo e parlarci. Perché c’è necessità di trasferire le mie idee e quelle della società al calciatore e di avere una loro impressione su quello che gli proponiamo. Questo è il mio modo di lavorare.
Di Edoardo Porcaro