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Boccalone su Scuola Magistratura: ‘Alla città non serve un sindaco agitatore’

Scritto da il 30 ottobre 2009 alle 17:17 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

boccalone_n221‘La contrapposizione politica che il sindaco Pepe sperava di alimentare si è immediatamente afflosciata di fronte alla risposta del ministro Alfano che ha rassicurato il territorio sulla vicenda relativa all’istituzione della sede della magistratura a Benevento.
L’intera deputazione sannita ha avuto sempre un atteggiamento costruttivo aprendosi al dialogo e ricercando la soluzione migliore per evitare che Benevento non venisse tagliata fuori da questa vicenda’. E’ quanto affermato in una nota inviata alla nostra redazione da Nicola Boccalone, coordinatore cittadino e consigliere comunale del Popolo della Libertà.
‘La rappresentanza di governo di questo territorio non è affatto insensibile ai problemi della città che sono, da sempre, seguiti con passione e attenzione, nonostante la presenza di questa amministrazione. Il territorio è abituato ad avvertire la presenza della rappresentanza di governo e della buona politica fatta dai parlamentari sanniti.
La questione Benfil, il raddoppio della Benevento-Caianello, l’Alta capacità ferroviaria Napoli-Bari, rappresentano esempi di concretezza politica e amministrativa.
I rappresentanti istituzionali degli enti locali ci hanno invece abituato ad assistere a flop politici e amministrativi come a esempio la Piattaforma logistica, l’Unesco ed tanto altro ancora.
Viene da chiedersi perché si è arrivati a tanto?
La risposta è nelle motivazioni della sentenza pronunciata dal Tar Lazio nel punto in cui i giudici hanno espressamente chiarito che per Benevento: “non viene chiarito se nella nuova sede fossero o non disponibili immobili demaniali immediatamente utilizzabili per le finalità della scuola …”.
È evidente che se la disputa tra Catanzaro e Benevento è ancora attuale è dovuto soprattutto alla incapacità degli enti locali di dare contenuti e forma al decreto ministeriale che individuava Benevento in sostituzione di Catanzaro.
Per dirla in italiano, se il sindaco Pepe e il presidente della Provincia fossero andati ben oltre la mera firma di protocolli d’intesa, forse la sentenza del Tar Lazio avrebbe avuto un esito diverso.
Gli interessi del territorio non si coltivano con la agitazioni, ma compiendo il proprio dovere istituzionale.
In ogni caso, nonostante l’improduttività amministrativa e politica di queste amministrazioni, la deputazione sannita e il rappresentante di governo hanno dimostrato maggiore attenzione alle problematiche del territorio rispetto agli amministratori stessi.
Il sindaco Pepe e il presidente Cimitile dicano piuttosto a che punto è la fase di realizzazione della sede, quali sono le fonti di finanziamento messe in campo se si ritiene che la scuola della magistratura sia una occasione da non perdere.
Si evitino la agitazioni e si mettano in condizione parlamentari e rappresentanti di governo di poter sostenere le ragioni del territorio.
Alla città non serve un sindaco agitatore bensì istituzionalmente concreto’.

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