E’ quanto emerge da una lettura attenta delle statistiche in base ai dati pubblicati dall’Istituto superiore di Sanità, che analizzano la diffusione del virus e mostrano un trend campano che si scopre piuttosto diverso dalle statistiche nazionali. L’indagine fa riferimento a dati che risalgono all’ultima lettura del 16 marzo scorso. Il virus, in Campania, colpisce più i 20enni che i 70enni: la fascia d’età di 20-29 anni, infatti, registra una percentuale di contagio pari all’8,9%, a fronte del 7,9% della fascia 70-79 anni. Anche l’età media dei contagiati è più bassa in Campania che nel resto d’Italia, scendendo da 62 a 52 anni.
Più contagi, quindi, tra i 20enni che tra i 70enni. La statistica fa riflettere, e la considerazione più ‘naturale’ e ‘immediata’ è che tali numeri derivino da comportamenti irresponsabili adottati dalle generazioni più giovani, non solo durante la prima fase del contagio, quando le restrizioni non erano ancora in atto, ma anche dopo, quando il decreto aveva stabilito che la salute di tutti fosse in pericolo e che ci fosse l’assoluto bisogno di restare a casa.
La fascia d’età che comprende il decennio 20-29 anni, però, non è la sola fascia giovane ad essere colpita in misura maggiore in Campania rispetto alle altre regioni. La fascia d’età che va da 0 a 9 anni registra l’1% dei casi, in confronto allo 0,5% nazionale; quella successiva, ovvero 10-19 anni, registra una percentuale di contagi dell’1,6%, in relazione con quella nazionale dello 0,7. I ventenni italiani, inoltre, mostrano una percentuale di contagi del 3,9%, meno della metà dei contagiati della stessa fascia d’età nella nostra regione.
La percentuale più alta di contagi in Campania è da attribuire alla fascia d’età che va dai 50 ai 59 anni, con il 20,5% del totale. Le due fasce precedenti, 30-39 anni e 40-49 anni mostrano percentuali rispettivamente del 9,4% e del 17,3%. La generazione successiva, quella dei 60enni registra un numero di contagi pari al 15,5% del totale. Sono invece pochi i casi di contagio tra le generazioni più anziane, con i 70enni che raggiungono il 7,9%, gli 80enni il 3,7% e i 90enni lo 0,5%.
Meditiamo gente, meditiamo!