Il “Tavolo Aree Interne” e la “Strategia Nazionale Aree Interne” possono rivelarsi strumenti efficaci per le aree marginali e deboli della Campania.
Questa la conclusione del confronto svoltosi a Benevento presso la Sala Consiliare della Provincia di Benevento, su iniziativa del Consigliere delegato della Regione Campania alle “Aree interne”, Francesco Todisco, d’intesa con il Presidente della Provincia, Antonio Di Maria.
L’iniziativa, cui hanno preso parte amministratori locali, rappresentanti dell’artigianato, esperti, l’Università del Sannio, e funzionari e consulenti della Regione, ha avuto come obiettivo l’individuazione di una programmazione di coesione territoriale in Campania capace di porre in campo le risorse finanziarie nazionali ed europee disponibili per i prossimi anni.
L’obiettivo dei lavori odierni del Tavolo delle Aree Interne, insediatosi il 17 ottobre scorso, era duplice: estendere la Strategia Nazionale sperimentale delle Aree interne, che oggi ricomprende in Campania 4 siti e in tutta Italia 78, e tra questi il Titerno-Tammaro, di cui è Sindaco referente quello di Santa Croce del Sannio nella persona dello stesso Presidente della Provincia; avviare misure specifiche per l’artigianato nelle aree interne.
Giudicata positivamente la sperimentazione Strategia Nazionale Aree Interne, il Governo e il Ministro alla Coesione vogliono estenderla ad altri territori e, di conseguenza, l’obiettivo immediato che il Tavolo delle Aree Interne presieduto da Todisco intende conseguire è quello di ammettere altri comprensori territoriali. Si tratta di aree che lamentano gravi criticità nei servizi primari per i cittadini e nella dotazione delle infrastrutture materiali ed immateriali. Sono state già avanzate le candidature di altri comprensori territoriali, come quella per il Fortore nel Sannio, indicata dal Presidente della Provincia di Maria, nonché, per quanto riguarda le altre Province, per il Matese, la Baronia, l’Ufita e l’Alto Sele.
L’altro obiettivo odierno della riunione era quello di discutere su una specifica misura di contrasto alla desertificazione sociale e materiale delle aree interne che è stata individuata nel sostegno all’artigianato con l’utilizzo di risorse specificamente disponibili su un apposito bando regionale e che possono fare da moltiplicatore, utilizzando anche quelle note come “Resto al Sud”, per la rinascita del settore nel suo complesso.
Introducendo i lavori in Sala Consiliare, il Presidente Di Maria ha dichiarato che è importante il sostegno della Regione Campania e del Governo nazionale per la Strategia Aree Interne, che si è basata su una libertà di progettazione partendo dal basso, frutto di una intensa interlocuzione con i territori e con gli attori dello sviluppo locale. E’ venuta dunque alla luce un programma di risposte ai bisogni della popolazione e del territorio che non è nato nel chiuso di un salotto e che dunque può considerarsi realistico e concreto. Di Maria ha tuttavia osservato che la Regione dovrebbe accompagnare le esigenze dei territori deboli e marginali non solo con risorse finanziarie adeguate, ma anche con strumenti duttili: non è pensabile, ha chiosato Di Maria, che le aree interne siano ancora costrette ad adattarsi ai bandi nazionali e regionali per intercettare risorse che talvolta non sono adeguate per le prospettive strategiche di sviluppo locali.
Todisco ha ricordato, dal canto suo, come le aree interne siano depositarie di un patrimonio di sapere, di competenze e di esperienze, tutte racchiuse nel mondo dell’artiginato, che possono fare da volano per riproporre nei territori la presenza delle botteghe artigiane di nuova generazione capaci di offrire lavoro e reddito ai giovani. Un apposito Bando reghioonale con la dotazione di 5 milioni di Euro può rispondere all’esighen za di rilancio del settore. Esso è esteso a tutti i Comuni campani anche non delle aree interne, ma con meno di 5.000 abitanti: in tutto sono interessati 348 Comuni per circa 800 mila abitanti. Todisco ha così concluso: “lo spopolamento delle aree della dorsale appenninica fa il paio con lo spopolamento di tutto il Paese; ma nelle aree interne esso nasce da una consunzione di identità e di funzione che è affatto peculiare”.
E’ quindi seguito un lungo dibattito cui hanno preso parte Antonio Marchiello, Assessore alle Attività Produttive; Francesca Iacono, Dirigente alla Programmazione della Regione Campania; Domenico Liotto, funzionario della Regione esperto in dotazioni finanziarie; Lina D’Amato, consigliere di Sviluppo Campania; gli amministratori locali: Paolo Imparato, consigliere provinciale di Salerno, Angelo Pepe, Sindaco di Apice e i rappresentanti del mondo dell’artigianato campano.