Il Presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, ha inviato una nota al Presidente, on.le Vincenzo De Luca, ed al Vice Presidente, on.le Fulvio Bonavitacola,della Regione Campania, in merito alle espressioni utilizzate nel corso di un pubblico incontro presso l’Università del Sannio la sera del 26 novembre scorso dal Governatore nei confronti della Provincia sannita per la gestione del ciclo dei rifiuti.
Di Maria ha scritto che quelle dichiarazioni sono «frutto di flussi di notizie forse condizionate dal contesto ambientale in cui venivano rese», e che, comunque, quelle stesse dichiarazioni «erano sicuramente disancorate dalla realtà e dal sistema delle regole che sul piano regionale governa l’intero settore».
Il Presidente della Provincia di Benevento ha respinto dunque le accuse del Governatore per la presunta inerzia «per un investimento di 100mila Euro per ridare funzionalità all’impianto Stir di Casalduni e, quindi, alle maestranze Samte l’occasione di lavoro venuta meno per effetto dei tre incendi verificatisi nel corso dell’ultimo anno».
In realtà, ha scritto Di Maria al Governatore e al suo Vice, «occorrono invero diversi milioni di Euro per rimettere a regime e ridare una funzionalità allo Stir».
Il Presidente della Provincia, peraltro, ha allargato la prospettiva della discussione istituzionale. Egli infatti ha richiamato la personale attenzione dell’on.le De Luca e dell’on.le Bonavitacola sulle condizioni in cui versa l’intero sistema del ciclo dei rifiuti nel Sannio.
«La Società Samte», ha scritto infatti Di Maria, «che solo nel primo trimestre dell’anno in corso ha visto approvato il Concordato liquidatorio richiesto nel 2016, patisce un deficit strutturale sul piano economico-finanziario; (…) l’impiantistica a sostegno del ciclo è sostanzialmente in condizioni di inattività assoluta per effetto di un primo incendio dell’agosto 2018 che ha distrutto gran parte dell’impianto Stir di Casalduni; (…) inoperosità che si registra anche per la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte che, da anni, è sottoposta ad intervento di sequestro da parte della Magistratura».
La Provincia, ha aggiunto Di Maria, sebbene abbia visto affievolite da quattro anni le proprie competenze in materia di gestione dei rifiuti, ha finora assicurato il mantenimento in vita della Samte, Società partecipata; inoltre, ha sottolineato il Presidente, «ha anche continuato e continua a gestire siti di stoccaggio di rifiuti che, notoriamente, sono di provenienza di altre Province». Il riferimento, com’è evidente, è alle discariche, istituite dalla Gestione Commissariale dei rifiuti prima del 2009, nelle quali sono state sversate decine di migliaia di tonnellate di “tal quale” provenienti, soprattutto, dal napoletano e dal casertano, ma che ancora oggi, a distanza di dieci anni, hanno costi gestionali esorbitanti perché, ad esempio, ciascuna di esse produce percolato, inquinante pericolosissimo, che deve essere raccolto per evitare disastri ambientali. E tali costi gravano esclusivamente sui contribuenti del Sannio. Aggiungendo beffa al danno.
Di Maria, peraltro, ha voluto ricordare «il senso di responsabilità istituzionale della Rocca dei Rettori, manifestato tra l’altro nelle ultime vicende conseguenti la interruzione delle attività presso il Termovalorizzatore di Acerra»: egli si è riferito “all’accoglienza” nel Sannio di 12.500 tonnellate di rifiuti tritovagliati, sempre di provenienza di altre Province, per contribuire ad evitare il collasso del sistema regionale nei mesi in cui l’impianto di trattamento rifiuti napoletano era in manutenzione programmata.
A fronte di quella rinnovata manifestazione di solidarietà territoriale, ha ricordato Di Maria nella sua lettera ai vertici di via S. Lucia a Napoli, «la Regione aveva assunto precisi impegni circa il riconoscimento in favore del sistema rifiuti Sannio, teso anche a riconciliare e riparare la ferita patita negli anni per accogliere da molto tempo rifiuti di altre Province».
Il riferimento, ancora una volta, è alla disposizione di legge regionale n. 14 del 2016, all’art. 41, che dispone la perequazione dei costi delle discariche “post mortem”: il calcolo, presunto, di tale perequazione assegna alla Provincia di Benevento 800mila Euro l’anno. Somma che però, dal 2016 ad oggi, non è mai stata assegnata. Soldi che il territorio sannita non ha mai visto ma che reclama e li reclama proprio dalla Giunta della Regione Campania, perché così comanda la legge che la stessa Regione si è data.
Di Maria ha chiuso la propria lettera auspicando che il Governatore voglia convocare, come dichiarato, presso la Prefettura il Presidente della Provincia sannita per discutere delle problematiche oggetto della controversia.