Il recente terremoto che ha colpito L’Aquila e i paesini dell’area circostante ha evidenziato la vulnerabilità e l’inadeguatezza del patrimonio edilizio italiano. I docenti e ricercatori di Tecnica delle Costruzioni e di Geotecnica dell’Università degli Studi del Sannio, questo pomeriggio, nel corso di un convegno di “Riflessioni a 6 mesi dal terremoto”, hanno incontrato il mondo professionale per diffondere informazioni di carattere tecnico e scientifico che possano sensibilizzare enti territoriali e professionisti verso le problematiche dell’Ingegneria Sismica, in un territorio che presenta un alto rischio sismico con peculiarità simili a quelle dell’Aquila.
Al Convegno è intervenuto Gaetano Manfredi, presidente del Consorzio RELUIS che ha svolto una fondamentale azione di supporto alla protezione civile durante l’emergenza del terremoto dell’Aquila e nella gestione della ricostruzione.
All’apertura dei lavori sono intervenuti il Rettore dell’Ateneo sannita, Filippo Bencardino, che ha sottolineato la valenza sociale e politica dell’incontro e il Presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, che ha evidenziato come, in Italia, il ricordo dei terremoti e le conoscenze non sono riuscite a riprodursi da generazione a generazione. Era presente anche l’assessore provinciale alle Politiche energetiche di Benevento, Gianvito Bello.
L’ingegnere Manfredi ha dettagliato le attività di emergenza post terremoto svolte dal Consorzio RELUIS, effettuando nei primi due mesi più di 55mila verifiche di agibilità, con oltre 3mila uomini impegnati. “La valutazione principale che abbiamo fatto – ha dichiarato – è stata quella di partire, a seguito anche dell’esperienza di San Giuliano di Puglia, dall’apertura delle scuole, come fattore importante di aggregazione sociale”. Entro il 15 dicembre ha, inoltre, confermato, descrivendo le modalità di costruzione, saranno consegnati alloggi per 16mila persone. Fino ad oggi, invece, sono stati consegnati mille appartamenti.
Gli interventi successivi dei docenti dell’Ateneo sannita hanno riguardato aspetti di geotecnica: la professoressa Marisa Pecce, in particolare, si è soffermata sui danni negli edifici in cemento armato e sulla nuova normativa sismica; Armando Simonelli sulle caratteristiche del moto sismico al suolo; Stefania Sica sulle opere geotecniche e Francesca Ceroni sugli edifici in muratura e centri storici.
Dal convegno è emersa unanime la consapevolezza del doveroso impegno per la riduzione delle conseguenze indotte dai terremoti. Il post-terremoto non deve essere solo vissuto in modo emotivo, ma da esso devono essere recepiti tutti gli insegnamenti possibili per migliorare la conoscenza dei tecnici, incentivare la ricerca finalizzata, individuare le priorità che gli Enti locali devono stabilire nel pianificare i loro interventi preventivi.