In attesa di una nuova ondata di calore, gli agricoltori potranno contare sull’irrigazione straordinaria già da questo weekend. Lo comunica Coldiretti Benevento, che ha ricevuto parere favorevole dal Consorzio di bonifica Sannio Alifano alla richiesta di apertura straordinaria per sopperire al caldo africano che ha investito il territorio. La risposta alla sollecitazione dell’organizzazione agricola arriva dal direttore generale Massimo Natalizio, che specifica: “richiesta accolta per sabato, come da prassi, e per domenica 18 agosto; per le domeniche successive si interverrà secondo le necessità emergenti”. Il Consorzio pertanto – spiega Coldiretti Benevento – consentirà aperture emergenziali ogni volta che le condizioni climatiche dovessero richiederlo, monitorando la colonnina di mercurio.
“Ringrazio il presidente Alfonso Santagata e il suo staff tecnico – sottolinea Gennarino Masiello, presidente della federazione sannita di Coldiretti – per aver voluto accogliere prontamente la nostra sollecitazione. Le temperature roventi hanno messo a dura prova le aziende agricole del Sannio. Grazie all’intervento irriguo straordinario si potrà contrastare il rischio di danni alle produzioni di eccellenza, in particolare la viticoltura, ma anche l’orticoltura, la frutticoltura e la zootecnia. Quando si toccano i 40 gradi piante ed animali sono costretti a sopportare colpi di calore e stress idrico che compromettono la crescita dei frutti, bruciano gli ortaggi e danneggiano i cereali, così come la produzione di latte e di uova. L’agricoltura è il settore più esposto al climate change, con il susseguirsi di fenomeni estremi. La gestione virtuosa dell’acqua, come dimostra questo caso specifico, è la vera sfida che abbiamo davanti. Un tema che nel territorio della provincia di Benevento dovrebbe vedere al primo punto dell’agenda politica proprio la riqualificazione delle acque. Pensiamo alla diga di Campolattaro e ai grandi fiumi, in primis il Calore, il Sabato e il Tammaro, che possono essere utili all’agricoltura ma anche diventare attrattori turistici. I fiumi non possono essere lasciati al destino di fogne a cielo aperto, così come il grande invaso artificiale di Campolattaro non può restare scollegato dalle esigenze del territorio e dalle potenzialità che rappresenta”.