La Confcommercio di Benevento interviene con una nota sul recente emendamento presentato in Parlamento riguardante l’eventuale commissariamento delle Camere di Commercio che non hanno provveduto nei tempi stabiliti ad ultimare la procedura di fusione.
Apprendiamo dagli organi di stampa – si legge nel documento di Confcommercio – la contrarietà e il disappunto del Presidente della Camera di Commercio di Avellino.
Per quanto concerne i nostri due enti (Benevento e Avellino, ndr) è difficile comprendere la ragione tecnica del disappunto, vengono citati ricorsi, sentenze, pronunciamenti del Tar e l’inutile attesa per l’ultima e decisiva sentenza del Consiglio di Stato che non capiamo cosa possa aver a che fare con la fusione volontaria decretata dai due consigli camerali di Avellino e Benevento nel 2016.
Obiettivamente qualcosa ci sfugge, soprattutto quando si puntualizza che loro non avrebbero ostacolato in nessun modo l’iter, atteggiamento che sarebbe provato dall’assenza di ricorsi.
Noi però ci domandiamo contro chi dovevano essere prodotti questi ricorsi, visto che questi enti hanno deliberato per “volontaria fusione”.
Ridicolo pensare di ricorrere contro se stessi.
Il commissariamento dell’ente sannita ripetutamente richiesto da Confcommercio Benevento al Mise, se giungesse domani avverrebbe con 2 anni e mezzo di ritardo visto che siamo nel terzo anno di prorogatio su cinque di normale mandato.
Vogliamo comunque essere fiduciosi nella speranza che le nostre istanze siano accolte nello loro interezza e ribadiamo la nostra richiesta di commissariamento, unito ad un fondamentale e non più rinviabile controllo ispettivo su quanto operato dagli organi di gestione negli ultimi 8 anni.