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Legalità, Sicurezza e Giustizia sociale all’istituto Torre di Benevento

Scritto da il 23 marzo 2019 alle 09:04 e archiviato sotto la voce Foto, Primo Piano, Scuola. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Legalità, Sicurezza e Giustizia sociale all’istituto Torre di Benevento

“Dalla droga non si guarisce”, è il messaggio lanciato da Sante Massimo Lamonaca, esperto in Criminologia Clinica e Giudice Onorario Presso il Tribunale di Sorveglianza di Salerno.  L’uditorio è quello degli alunni di terza della Scuola Secondaria di I grado “Federico Torre” , riuniti nell’Aula Magna dell’Istituto per seguire l’ultimo dei quattro incontri dedicati al tema “EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ, SICUREZZA E GIUSTIZIA SOCIALE… un percorso di crescita civile”.

Il progetto è stato patrocinato dalla BCC SAN MARCO DEI CAVOTI e recepito dalla Dirigente Maria Luisa Fusco che, coadiuvata dalla referente alla legalità prof.ssa Paola De Toma, ha accolto i relatori esperti chiamati ad intervenire nell’ambito degli incontri in programma. Il primo, intitolato “Hacking e Criminalità Informatica: il Web oscuro”, è stato curato dal dott. Mauro Tomada, esperto in Sicurezza Informatica e Digital Forensics; il secondo, dedicato alla “Comunicazione e strumentalizzazione dell’immagine”, ha previsto l’intervento di Ivan Romano, corrispondente internazionale e fotogiornalista per Getty Images; il terzo ha affrontato il tema del “Gioco e… Gioco d’azzardo patologico” grazie all’intervento del performer Paolo Fulgione.

L’ultimo appuntamento, quello odierno, ha visto come protagonista la testimonianza lucida e drammatica di Linda, ex tossicodipendente che è uscita dalla dipendenza dalle droghe dopo anni trascorsi nella comunità di recupero di San Patrignano e che oggi, senza filtri o giri di parole, affronta il ricordo della sua dolorosa esperienza affinché serva da monito ai ragazzi e alle ragazze  in età adolescenziale.

Accompagnata anche dagli interventi del dott. Lamonaca, Linda ha raccontato di un vissuto familiare difficile a causa del padre alcolizzato, ma soprattutto della trasformazione subita sia a livello fisico che mentale per l’assunzione delle droghe. Prima quelle a torto considerate “leggere”, poi la cocaina, l’eroina e così via fino a toccare il fondo. <<Se tocchi la droga stai sbagliando tutto. Non è vero che libera la mente>>, dice Linda che aggiunge: <<La verità è che ti chiudi in una gabbia>>.  A 15 anni ha lasciato la scuola perché pensava che chi conduceva una vita normale fosse “sfigato” e, in fondo, non si sentiva una tossicodipendente, una come quelli che chiedono le monete per strada. Ma era solo un’illusione in quanto la sua vita aveva preso ormai la direzione sbagliata. Qui comincia un resoconto duro e sincero che spiazza tutti i presenti, per la maggior parte ragazzi che, con occhi sbarrati e cuori aperti, seguono in religioso silenzio le sue vicissitudini. Quelle di Linda che li invita a non accettare mai niente da sconosciuti e che la prima volta ha cominciato proprio così: <<una “prova” gratuita e poi ti senti così bene che faresti di tutto per riaverla>>. Linda che un giorno, di ritorno da Scampia, trova alla fermata dell’autobus la mamma accompagnata dai carabinieri. E’ il giorno della svolta, del miracolo, dice lei che aggiunge: <<Mia madre ha fatto il gesto più coraggioso che si potesse fare. All’inizio l’ho odiata, quando mi hanno dato un anno e otto mesi di carcere. Ma poi ho capito che è stata la mia salvezza>>. Segue il racconto del lungo e difficile recupero in comunità e fuori da essa, la descrizione degli effetti di una crisi di astinenza e dei problemi che la droga le ha lasciato per sempre, perché dalla droga non si guarisce. A conclusione della dolorosa testimonianza, Linda e il dott. Lamonaca hanno quindi risposto alle domande di alunni e docenti, tutti rapiti dalla narrazione,  tanto vera quanto efficace.

In chiusura, i ringraziamenti. La Dirigente Maria Luisa Fusco prende la parola invitando i ragazzi a salvaguardare ognuno la propria libertà e li esorta: <<Non fatevi toccare da niente e da nessuno>>.  Poi prosegue riepilogando il percorso effettuato, soffermandosi sull’importante contributo apportato da ognuno dei relatori esperti, sia in termini di contenuti specialistici che da un punto di vista educativo, ed esprimendo la più viva riconoscenza per la realizzazione del progetto. Da qui i più sentiti ringraziamenti, a nome di tutta la comunità scolastica, all’indirizzo della Banca di Credito Cooperativo di San Marco dei Cavoti e Sannio Calvi nelle persone del Presidente, dott. Luigi Zollo, e del Direttore, dott. Giuseppe De Leonardis, nonché al curatore e coordinatore del progetto, il dott. Sante Massimo Lamonaca. Infine i ringraziamenti da parte di tutti gli alunni, rappresentati da Miriam Pignone della classe III G che ha sottolineato come, a volte, neanche la famiglia riesca a proteggere dalle insidie del mondo esterno e per questo ben vengano progetti come questi, quindi: <<Grazie! Grazie! Grazie!>>.

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