Convocata dal sindaco Clemente Mastella, si è tenuta stamani una riunione sulla questione dei dehors a cui hanno partecipato l’architetto Gennaro De Leva della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, il vicesindaco Antonio Reale, l’assessore Oberdan Picucci, i presidenti di commissione Domenico Franzese e Luca Paglia, il capo della segreteria politica Giovanni Zanone, il dirigente del Settore Urbanistica Antonio Iadicicco e il tecnico comunale Pasquale Palmieri.
Dalla riunione è emerso che la bozza di regolamento elaborata dalle Commissioni Commercio e Urbanistica ha eliminato le incertezze che dal punto di vista operativo creavano problemi e difficoltà ai commercianti e, al tempo stesso, consentirà di salvaguardare al meglio le bellezze architettoniche della città. Sulla bozza c’è stata, quindi, una sostanziale convergenza dei partecipanti e restano solo alcuni piccoli elementi da limare. Elementi sui quali nelle prossime ore lavoreranno di concerto il dirigente Iadicicco per il Comune e l’architetto De Leva per la Soprintendenza.
“Da parte nostra – ha spiegato il sindaco Mastella – abbiamo fatto il possibile per venire incontro alle esigenze dei commercianti, perché comprendiamo le difficoltà dell’attuale momento storico. Per questo ho invitato i presidenti di Commissione Franzese e Paglia e gli assessori Picucci e Reale ad accelerare l’iter amministrativo in modo da procedere all’approvazione del nuovo regolamento in Consiglio Comunale entro un mese. E’ importante, poi, sottolineare che la durata delle concessioni non sarà più annuale, bensì pluriennale. Inoltre, abbiamo convenuto sulla necessità di creare una stretta sinergia con i commercianti in modo da addivenire a delle linee guida che caratterizzino dal punto di vista estetico tutti i dehor, in particolare quelli presenti nella Buffer Zone, e li renda funzionali all’accoglimento dei turisti in tutti i periodi dell’anno, e non nel solo periodo estivo”.
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Ma, proprio mentre a Palazzo Mosti le ‘parti’ interessate si avvicinavano e di molto per far convergere aspettative e rispetto del regolamento, il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli ha dato seguito ad un provvedimento di decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta di magistrati della stessa Procura, avente ad oggetto ulteriori strutture (gazebi e dehors) installati negli spazi antistanti otto pubblici esercizi ubicati nel centro storico di Benevento, i cui titolari e rappresentanti legali sono indiziati per reati di tutela indiretta e paesaggistica previsti dal Codice dei Beni Culturali.
L’attuale provvedimento – si legge nella nota stampa della Procura – è il frutto del prosieguo delle indagini che avevano condotto al sequestro nello scorso 10 gennaio di altre sei strutture aventi le stesse caratteristiche.
L’indagine scaturisce da una segnalazione della Soprintendenza Archeologia belle Arti e Paesaggio che denunciava la realizzazione di una struttura amovibile in area ricadente nel centro storico del Comune – sottoposto a tutela monumentale – in assenza della prescritta concessione della competente Soprintendenza.
Dalle successive indagini e dall’acquisizione documentale effettuata dagli operanti, si accertava che i titolari di sei esercizi pubblici avevano realizzato alcune strutture insistenti sulle aree ricadenti in zone soggette a vincolo di tutela ai sensi dell’articolo 10 comma 4 lettera g) del Decreto Legislativo n. 42 del 2004 – in quanto spazi urbani di interesse artistico e storico – in assenza delle prescritte autorizzazioni.
Dagli accertamenti investigativi emergeva che i titolari degli esercizi pubblici in oggetto avevano richiesto “parere per l’occupazione di suolo pubblico con arredi” ottenendo dalla competente Soprintendenza, dapprima, preavviso di parere negativo con invito “a rimodulare la proposta di installazione in conformità con le indicazioni fornite” e successivamente, in assenza dell’adeguamento intimato, parere negativo in considerazione dell’impatto che le strutture realizzate hanno sulle aree sottoposte alla tutela.
Il decreto di sequestro, concesso dall’Ufficio Gip con facoltà d’uso per il termine di 45 giorni al fine di munirsi delle autorizzazioni prescritte, è apparso necessario atteso che gli indagati, pur risultando destinatari del predetto parere negativo, non avevano adeguato le strutture realizzate alle prescrizioni indicate, lasciando inalterate le predette installazioni nelle aree antistanti gli esercizi commerciali.