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direttore Antonio De Cristofaro

Marsec, Lonardo: ‘La Regione deve farsi carico direttamente del Centro’

Scritto da il 24 aprile 2009 alle 17:07 e archiviato sotto la voce Foto, Primo Piano, Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Marsec, Lonardo: ‘La Regione deve farsi carico direttamente del Centro’

Con una lettera al presidente della Giunta regionale, Antonio Bassolino, il presidente Sandra Lonardo ribadisce le sue preoccupazioni in merito al Marsec, chiede che si intervenga in maniera strutturale, propone che la Regione Campania si faccia carico direttamente del Centro per il monitoraggio satellitare. La Lonardo ipotizza anche un intervento legislativo ’’mirato’’ e chiama a raccolta l’intera deputazione regionale e nazionale sannita.
Di seguito il testo della lettera inviata al presidente della Giunta.
Gentile Presidente,
Le scrivo per manifestare le mie preoccupazioni in merito al futuro del Marsec di Benevento, una delle realtà di eccellenza della nostra regione nel settore dell’innovazione tecnologica e della ricerca applicata.
Come Lei sa, il Mediterranean Agency for Remote Sensing and Environmental Control è un Centro per il monitoraggio satellitare delle aree del Mediterraneo e rappresenta uno strumento prezioso per la tutela e la salvaguardia del territorio attraverso la ricezione, l’elaborazione e l’archiviazione dei datitelerilevati da satellite.
Malgrado la sua unicità, la sua indubbia utilità, le sue enormi potenzialità, il Marsec vive grandi difficoltà. Il futuro della struttura, e più ancora quello dei tanti tecnici che vi lavorano, continua a rimanere incerto, nonostante il recente intervento regionale.
Basti pensare che i costi annui di esercizio (stipendi del personale, gestione dei dati, ecc.) si aggirano intorno a 1,5 milioni di euro, ovvero più della cifra stanziata per il Progetto, relativa all’Accordo Quadro (Delibera n. 212 del 01-02-2008).Pertanto, sono molte le società esterne che forniscono i dati satellitari che vantano crediti; sono stati avviati numerosi contenziosi e sono bloccate le licenze utili al download dei dati.
Dunque, a mio modo di vedere, occorre intervenire in maniera strutturale. E’ necessario individuare le risorse necessarie per l’effettivo rilancio del Marsec, c’è bisogno di un progetto industriale di largo respiro.
Da presidente del Consiglio regionale, oltre che da sannita, sento il dovere di sollevare alcune domande, che spero possano aiutare a definire una strategia efficace, oltre che condivisa.
Oggi è doveroso chiedersi quale sia la reale intenzione della Regione, qual è il reale interesse nei confronti del Marsec e del Progetto per il quale è nato, è stato realizzato, con investimenti di non poco conto. Bisognerebbe domandarsi anche se i fondi pubblici finora stanziati sono stati effettivamente destinati interamente al Progetto originario.
Non vorrei che i comportamenti e le scelte, nei fatti, vogliano indicare un ben altro percorso e destino. Io non sono certamente tra quelli che temono che il Marsec sia una realtà di cui ci si vuole disfare.
Ma i dubbi potranno essere definitivamente allontanati solo se si metteranno in campo risposte, azioni chiare, decise, inequivocabili.
Non possiamo più accettare che una simile realtà stenti a decollare, non è immaginabile che per il Marsec non ci sia mercato fuori dei confini provinciali. Non è possibile credere che sia difficile individuare nuovi investitori, partners operativi.
Resto convinta che un Progetto di così ampie possibilità andrebbe potenziato e sostenuto, senza indecisioni.
A mio giudizio la strada da percorrere è quella dell’acquisizione del Marsec da parte della Regione, nelle forme che si riterrà opportune.
Il Marsec deve (non solo può) diventare un Centro regionale di eccellenza. Il Progetto Marsec può rappresentare uno strumento efficace contro l’abusivismo edilizio, per la tutela del territorio e della salute, può contribuire a prevenire i grandi rischi legati all’attività geodinamica e morfodinamica del territorio. Mi riferisco, ad esempio, al Progetto Tellus, una infrastruttura tecnologica destinata al controllo delle deformazioni e dei movimenti franosi a dinamica lenta sui centri abitati maggiormente esposti ai rischi idrogeologici e alle frane.
Mi auguro che questa mia sollecitazione possa essere interpretata in maniera propositiva e possa dar luogo ad un proficuo dibattito. Sono certa che il Consiglio regionale, l’intera deputazione regionale e nazionale sannita sarà ben lieta di essere coinvolta nelle scelte, saprà offrire il proprio sostegno e prezioso contributo alla soluzione del problema, anche – se necessario – con un intervento legislativo mirato.
sandra_lonardo11

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