L’assessore regionale al Bilancio e programmazione economica, Mariano D’Antonio, è stato ospite della Provincia di Benevento, presso il Museo del Sannio per illustrare agli amministratori locali, agli imprenditori, ai Sindacati del Sannio le caratteristiche e le peculiarità degli Accordi di reciprocità, approvati con delibera della Giunta regionale del 31 luglio scorso. La riunione è stata convocata e coordinata dal presidente della Provincia, Aniello Cimitile, affiancato dalla dirigente del Settore Infrastrutture dell’ente, ing. Liliana Monaco.
Gli Accordi di Reciprocità costituiscono lo strumento, in linea con le indicazioni europee, con il quale la programmazione regionale intende favorire lo sviluppo territoriale della Campania, mediante il riordinare e la razionalizzazione delle esperienze della programmazione negoziata degli anni passati. Nello stesso tempo, gli Accordi costituiscono la sperimentazione di un nuovo modello per lo sviluppo locale.
Cimitile, nell’introdurre la giornata di lavoro, non ha mancato di far valere le sue critiche sul provvedimento: “Si tratta di una programmazione insufficiente che, a differenza di quanto si era registrato negli anni precedenti, esclude le Province da un reale potere di programmazione degli indirizzi di sviluppo. Nonostante ciò, gli Accordi di Reciprocità – ha proseguito Cimitile – sono potenziali strumenti di sviluppo convogliando le risorse finanziarie disponibili provenienti da più fonti. La Provincia – ha assicurato il presidente – è pronta a cooperare con i comuni affinché queste nuove opportunità non vadano perse, ma anzi siano concretizzate al meglio. In tale contesto abbiamo voluto questa giornata di informazione e divulgazione rivolte ai Sindaci del nostro territorio perché ognuno possa essere consapevole delle possibilità e delle occasioni che si offrono per piani seri di sviluppo sul nostro territorio”.
Com’è noto, il Bollettino ufficiale regionale ha pubblicato il bando per questi Accordi il 14 settembre, termine dal quale decorrono i 90 giorni previsti per la presentazione delle candidature da parte dei soggetti pubblici, cioè i Comuni, e definire la progettazione e la concertazione degli impegni di tutti i soggetti partecipanti.
Nel corso dei lavori sono state avanzate numerose richieste di chiarimenti da parte dei Sindaci presenti, in particolare per quanto concerne la ristrettezza dei tempi che sarebbe incompatibile con le capacità operative dei piccoli comuni delle aree interne.
Per quanto concerne i rilievi presentati, l’assessore regionale D’Antonio ha così risposto: “Per essere serio ogni progetto presentato deve essere coerente con la programmazione regionale e provinciale. Ci auguriamo che i sindaci e i comuni che si aggregano, lo facciano su una base coerente col disegno di sviluppo locale e sovracomunale. Il ruolo della Provincia – ha proseguito l’economista – è di coordinamento, di sollecitazione, di stimolo, di messa in coerenze e, quindi, di razionalizzazione delle proposte che vengono dal territorio: cioè dai Comuni”. Il prof. D’Antonio ha inoltre così descritto gli Accordi: “La particolarità di questi strumenti è questa: si risponde ad un concetto di programmazione fissato dalla Commissione europea e, cioè, che gli interventi sul territorio, devono rispondere al criterio della prossimità: la prossimità, è la rappresentazione dei bisogni del territorio da parte della Istituzione che è più prossima al territorio, e questa istituzione, è naturalmente, per sua natura, il Municipio, il comune. Gruppi di comuni che hanno interessi e caratteristiche omogenee, come individuati nei cosiddetti Sistemi territoriali di sviluppo, sono invitati a presentare una proposta unitaria, coerente, condivisa. Possono dotarsi (e si doteranno) di una istituzione che si chiama Partenariato istituzionale locale, una sorta di Assemblea di sindaci, e si dovranno dotare di un soggetto attuatore, che si chiama appunto “Soggetto gestore”: il quale dovrà, dopo un contratto sottoscritto dal Partenariato locale con l’Amministrazione regionale, gestire l’operazione fino a diventare al limite “stazione appaltante”, alla quale, la Regione, per contratto, conferisce responsabilità e mezzi finanziari per realizzare il progetto condiviso”. Quanto poi alla possibilità di una proroga dei termini per la presentazione delle candidature, il prof. D’Antonio l’ha esclusa categoricamente. “Il termine di 90 giorni dal 14 settembre del 2009, ha infatti detto l’assessore, lo dovranno rispettare tutti gli Ambiti della Regione Campania, e non solo nel Beneventano”.