“Finita la festa, spenti i riflettori sul Palatedeschi il Sannio ripiomba nel buio. Ora bisogna riprendere il filo della politica”. E’ l’esordio di una nota di Ettore Martini, consigliere comunale e componente dell’esecutivo provinciale del PdL.
“Il partito – prosegue – ha qualche problema di “messa a punto” al quale bisogna ovviare se si vogliono affrontare le questioni del territorio che sono all’ordine del giorno. Bisognerà convocare l’esecutivo provinciale, prima di tutto per mettere fine alla intollerabili sequela di dichiarazioni a mezzo stampa di alcuni dirigenti ventriloqui che evidentemente credono di poter continuare le vecchie lotte fratricide.
Il killeraggio politico delle ultime settimane ai danni di un consigliere regionale – afferma Martini – a prescindere dalle eventuali responsabilità che andrebbero comunque affrontate in altra sede, non è degno di una classe dirigente un partito che si candida a raccogliere oltre il 50% dei consensi.
Il PdL è un partito aperto dove tutti possono dare il proprio contributo ed allo stesso tempo cogliere le opportunità che vi si offrono, ma bisogna farlo nel rispetto delle regole. La sfida delle regionali è troppo importante e la a scelta dei candidati da mettere in pista deve essere oculata, meditata e condivisa.
Eventuali candidati calati dall’alto sancirebbero il fallimento dell’intera classe dirigente. Per la credibilità del partito alleanze e “reclutamenti” non possono essere decisi a cuor leggero e qualche riflessione, alla luce dei recenti fatti giudiziari, bisognerà pur farla.
E’ necessario inoltre – conclude Martini – che il partito in modo ufficiale assuma una posizione su alcune questioni spinose che sono sul tappeto. Rifiuti, energia e sanità. Su questi argomenti il PdL deve elaborare e veicolare una proposta chiara ed inequivocabile. L’assenza di proposte e/o di denunce su questi temi consente al centrosinistra di tenere un profilo basso e di sfuggire alle proprie responsabilità.
Bisogna invece alzare il tono del confronto chiamando i partiti che sostengono le amministrazioni del comune capoluogo e della provincia a venire allo scoperto.