Mercoledì 3 maggio, alle ore 18.30, la Fondazione Gerardino Romano, presso la sede sociale di Piazzetta G. Romano 15, Telese Terme, ospita il dott. Ubaldo Sterlicchio. All’incontro, coordinato dal prof. Felice Casucci, si parla di “L’Ordinamento Giuridico del Regno delle Due Sicilie”. Nel 1861, a seguito dell’unificazione politico-territoriale della Penisola, l’intera struttura statale italiana fu modellata su quella piemontese; l’Ordinamento Giuridico napoletano fu azzerato. Nel leggere la storia senza preconcetti, ci si accorge che il Regno borbonico fu caratterizzato, oltre che da ricchezza culturale e artistica, anche da benessere materiale, sociale, commerciale, agricolo ed industriale. Dopo un secolo e mezzo dall’annessione del Meridione d’Italia al Piemonte, grazie all’opera di menti libere ed intellettualmente oneste, la memoria delle verità nascoste sta riaffiorando ed è possibile affermare, con cognizione di causa, con riscontri inoppugnabili e con documenti di archivio alla mano, che le leggi napoletane erano di straordinaria qualità. Tanto è vero che, nel 1852, l’imperatore francese Napoleone III inviò a Napoli una speciale commissione di giuristi e di alti funzionari, perché studiassero proprio la bontà di quelle leggi. Nel 1902, lo storico inglese Bolton King sostenne che «nessuno Stato in Italia poteva vantare istituzioni così progredite come quelle del Regno delle Due Sicilie». Pochi anni fa, il compianto professor Giuseppe Cicala affermò che «per far funzionare il Sud, basterebbe far funzionare bene ciò che ci hanno lasciato i Borbone: leggi e regolamenti compresi».