L’assessore provinciale alle politiche energetiche, Gianvito Bello, interviene in merito alle dichiarazioni del consigliere comunale, Nicola Boccalone.
‘Parla per frasi fatte e slogan stantii, ma fondamentalmente, non sa quel che dice: bisogna avere pazienza. Attacca tutto e tutti. Oggi è toccato alla Provincia ed ha dimostrato ancora una volta di amare le frasi prive di senso. O, più probabilmente, si sta rendendo conto che la Provincia è impegnata in un fronte strategico, l’unico peraltro che, in un momento di acuta crisi economica internazionale, richiama investimenti pubblici e privati e promette di creare numerosi posti di lavoro anche al Sud. Egli ritiene di parlare per conto del centro-destra, ma in verità non fa onore a questa parte politica perché le spara smaccatamente grosse e prive di riscontri.
La Provincia di Benevento – lo sappia Boccalone – è solo portatrice degli interessi legittimi della comunità ed è comunque meglio essere propositivi che amorfi e privi di progetti di sviluppo econostenibili come lui.
Tra l’altro Boccalone non si accorge che persino i Paesi Arabi produttori di petrolio, persino gli Stati Uniti e la Cina (massimamente responsabili dell’inquinamento del pianeta); e che i maggiori scienziati ed economisti (Rifkin è solo uno di questi) stanno programmando finalmente la riconversione energetica verso fonti non inquinanti e stanno spingendo sul solare.
Uno dei più grandi progetti mondiali in questo campo ha l’avallo dell’Europa e vuole sfruttare il sole del Sahara. Anche il Governo italiano di centrodestra sta spingendo per la produzione di energie da fonti alternative. Insomma, tutto il mondo è consapevole che il petrolio sta per finire e che, comunque, inquina: solo a Benevento e, per la verità, solo Nicola Boccalone, accusa la Provincia di pensare troppo all’energia alternativa. Lui, però, vive in un mondo tutto suo nel quale l’unica manifestazione di esistenza in vita consiste nel polemizzare senza costrutto con chicchessia.
Egli non si è reso conto che la Provincia di Benevento sta portando avanti con coerenza una battaglia contro le fonti inquinanti e per la produzione di energia pulita, soprattutto se con tecnologia a freddo: quella che sfrutta il sole e l’acqua della diga di Campolattaro. Boccalone non vuole intendere che abbiamo detto “basta con quell’eolico senza ricadute sul territorio e senza controlli degli enti locali”. Boccalone non ha capito che abbiamo per la prima volta realizzato una Intesa Istituzionale in materia energetica con tutti i comuni, senza alcuna distinzione partitica (e questo va certamente ad onore degli amministratori del centro-destra) per realizzare interventi ed iniziative per il risparmio energetico.
Insomma, solo lui non si rende conto che stiamo lavorando per portare a costo zero 1.000 tetti fotovoltaci sulle case delle famiglie e delle imprese sannite per consentire 20 anni di risparmio sulla bolletta energetica e di riduzione delle emissioni in atmosfera. Solo Boccalone non si rende conto che stiamo provvedendo ad installare su tutti gli edifici pubblici e le Scuole dei 78 comuni del Sannio impianti capaci di rendere più sostenibili i bilanci degli enti locali.
Le sue battutine Boccalone le vada ad esternare al cospetto di quel sindaco che nel corso dell’Assemblea del 22 aprile aveva le mani nei capelli perché aveva appena ricevuto una bolletta da 6.000 Euro per il riscaldamento di una Scuola della sua cittadina.
Invece di spremersi le già stanche meningi per trovare nuove barzellette, poi, Boccalone potrebbe impegnarsi sul Governo di Roma contro la centrale a turbogas da 400 megawatt che LUMINOSA vuole realizzare sfruttando la cosiddetta “legge sblocca-centrali”. Si tratta di un impianto che nasce contro la volontà degli enti locali, i quali peraltro hanno facoltà solo di un parere consultivo che lascia il tempo che trova. Stiamo parlando di un impianto che giustamente il presidente della Provincia ha ieri definito “una iattura”, perchè sovradimesionato rispetto alle necessità locali e perchè sarebbe meglio localizzato in aree industriali metropolitane anche dismesse, e non al centro di un polo agro-alimentare di primo livello, come quello di Ponte Valentino, e a due passi dai Luoghi di Padre Pio.
Sono convinto che, su questo tema, la classe dirigente locale, invece di beccarsi stupidamente, facendo anche a Roma oltre che a Napoli, la figura dei polli di Renzo, dovrebbe invece fare massa critica e fronte comune.
Facciamo dunque una riunione congiunta dei consigli comunali di Benevento e, quantomeno, di Pietrelcina, Pago Veiano, Paduli, San Giorgio del Sannio, San Nicola Manfredi, Apice, Foglianise, Vitulano, Torrecuso, Paupisi, Ponte, insieme al Consiglio provinciale per dire un forte “no” a Luminosa.
Venga Boccalone in quell’occasione a parlare; esca allo scoperto per farci vedere se, oltre ad essere un battutista, si immedesima negli interessi della collettività amministrata’.