Nella nuovissima terrazza di Piazza Monumento ai caduti, aperta la pubblico per la prima volta e valorizzata dalla scenografia di Giampiero Mustone, si è svolta la seconda edizione di Corto e a capo, festival di cortometraggi organizzato dal Comune di Venticano e sostenuta da diversi sponsor e organizzazioni private.
La serata ha preso forma intorno al tema Spazi comuni e integrazione, filo conduttore per interventi, riflessioni, proiezioni e per una serie di letture da parte dell’ospite della serata Peppe Barile (attore che ha lavorato con Paolo Sorrentino, Gino Landi e in serie TV come un posto al sole, RIS ed Elisa di Rivombrosa). Barile ha proposto classici della letteratura come Steinbeck e testi legati al cinema come quello di Martin Scorsese, passando per riflessioni e composizioni moderne e di cronaca.
Il concorso ha visto in gara undici finalisti, selezionati dai 108 che hanno partecipato al festival. I cortometraggi con tematiche, provenienze e linguaggi diversi, hanno incontrato il favore e l’interesse del pubblico, che ha seguito l’evento numeroso e attento.
La giuria presieduta da Leonardo Lardieri ha premiato il corto Hostal Edèn dello Spagnolo Gonzaca Manso, un corto dal tono ironico e di grande valore tecnico, in grado di comunicare in maniera leggera importanti riflessioni.
Al secondo e al terzo posto si sono classificati i cortometraggi Bellissima di Alessandro Capitani, una sorprendente riflessione sul valore effimero della bellezza già premiato ai David di Donatello 2016, e Domani smetto di Monica Dugo e Marcello Di Noto che attraverso il racconto ironico della professione dell’attore narra l’importanza delle passioni.
Premiati anche Più Veloce di Paolo Geremei, con il premio Rachelina Ambrosini per l’impegno sociale, e Lia di Arianna del Grosso, con una menzione speciale della giuria. Lia è un corto sensibile e delicato di cui il produttore Alessando Amato, presente in sala, ha raccontato genesi e carriera.
Il voto del pubblico, espresso attraverso l’invio di SMS e messaggini telematici, ha premiato Andrea di Vincenzo Giannone, premio consegnato dall’assessore Augusto Nuzzolo.
Uno dei momenti più attesi della serata è stata la proiezione dei lavori fuori concorso, iniziata con l’ironia del corto La panda di Angelo Sateriale e continuata con Let’s start talking, un breve documentario, coordinato e diretto dal direttore artistico Umberto Rinaldi, che ha avuto come partecipanti e protagonisti gli abitanti del posto e i rifugiati politici ospitati a Venticano. Il documentario, girato in paese in un pomeriggio, ha raccontato lo stato attuale dei rapporti tra residenti e migranti, cercando di porre una base di riflessione su cui costruire un dialogo e ipotizzare una possibile integrazione reale.
Ottimo successo anche per la mostra fotografica Humantrails di Giovanni Bocchino, una carrellata di volti e luoghi periferici spesso dimenticati e lontani dalla civiltà, e per la presentazione del libro Le ali del bruco di Antonio Cucciniello di cui l’autore, insieme alla presentatrice Chiara Mazza, ha spiegato l’approccio sistemico che ne sta alla base, con grande interesse da parte del pubblico.
Sotto l’auspicio del sindaco Luigi De Nisco e dell’amministrazione comunale per edizioni sempre migliori, la serata si è chiusa in musica con le note dei TriApology, trio formato da Vincenzo Saetta (sax & elettronic), Michele Penta (chitarra, loop & elettronics) e Ernesto Bolognini (batteria), che hanno proposto il loro progetto “Rockinnerage”, un repertorio di matrice rock rivisitato con un approccio jazzistico.