‘Ad oggi – si legge in una nota del direttore del Conservatorio ‘Nicola Sala’ di Benevento – Giuseppe Ilario – contiamo circa 250 nuove richieste di ammissioni: e pur avendo chiuso le iscrizioni lo scorso 15 luglio, continuiamo ininterrottamente a ricevere richieste da chi non ha colto l’opportunità entro quella data. Per la necessità di far fronte a questa esigenza, le iscrizioni saranno riaperte dal 5 al 24 settembre: le giovani generazioni rispondono con vero entusiasmo alle centinaia di concerti che, negli ultimi due anni, non abbiamo mai cessato di proporre come stimoli al nostro territorio.
L’inizio dell’anno accademico prossimo venturo porterà a tutti noi una serie di novità di non poco conto. Il Miur ha approvato la modifica di una serie di piani di studio relativi a diversi corsi. Ma soprattutto, da novembre potranno partire tre corsi di triennio completamente nuovi: Organo ad indirizzo liturgico, Tecnico di studio di registrazione, Pop music. Pur intrinsecamente diversissimi, i tre nuovi indirizzi hanno qualcosa di molto importante in comune: guardano direttamente al mercato, a sbocchi lavorativi concreti e immediati.
La figura dell’organista liturgico, nelle chiese più titolate, non è mai tramontata, ma oggi sta tornando prepotentemente alla ribalta: la richiesta di musicisti che conoscano la realtà effettiva delle funzioni chiesastiche, nella loro complessità e nella loro concretezza, è una possibilità d’impiego che non possiamo permetterci di sottovalutare.
Con lo stesso spirito dobbiamo guardare alla formazione dei tecnici di studio di registrazione, e alla Pop music. Se nel primo caso l’utilità è evidente di per sé – nell’epoca della riproduzione della musica lo studio di registrazione è un punto di passaggio obbligato, di importanza fondamentale –, quella della seconda merita qualche parola. Mai come ai nostri giorni un essere umano vive circondato dalla musica, a disposizione in qualunque momento della giornata, per qualunque tipo di attività. Non è la musica che fino a ieri s’insegnava nelle nostre istituzioni, i migliori compositori e interpreti delle canzoni che tutti conoscono si sono formati proprio nei Conservatori, anche se poi se ne sono allontanati per seguire le loro aspirazioni. Ci sono migliaia di giovani cui, finora, il Conservatorio ha potuto offrire soltanto qualcosa di molto diverso da ciò che cercavano. Il nuovo corso si rivolge a loro, per ricucire una spaccatura che a questi ragazzi di certo non fa bene, ma neppure a noi. E dunque quella che si apre è un’opportunità preziosa che non dobbiamo sprecare. Così come abbiamo dimostrato di poter primeggiare nella musica lirico-sinfonica e nel jazz – la nostra attività di produzione in questi due anni è lì che lo dimostra, abbiamo visto i nostri ragazzi, affiancati dai loro validissimi docenti, arrivare a suonare diretti da un direttore come Alexei Baklan nelle stagioni organizzate dal Teatro di San Carlo, e reggere sulle loro spalle il peso del bellissimo omaggio a Pino Daniele inventato da Gianluca Podio e Rino Zurzolo, per citare soltanto i nostri ultimi exploit – sono certo che faremo altrettanto in questo campo per noi così nuovo e stimolante’.