“Questa ordinanza ha un valore morale, è un atto di rispetto verso chi ha perso la vita, in questi anni, per combattere le mafie”. Così Fausto Pepe (Pd), sindaco di Benevento, commenta il dispositivo sindacale pubblicato in data 13 aprile 2016, con il quale vieta sul territorio comunale la vendita del libro “Riina Family Life” di Salvatore Riina.
“So bene che l’atto da me emanato è assolutamente illegittimo sul piano amministrativo, privo di qualsiasi fondamento giuridico, e difatti non prevede alcun tipo di sanzione – continua il primo cittadino – In realtà la mia è una chiara provocazione in risposta all’eco mediatica che ha suscitato il libro di Salvatore Riina. L’obiettivo dell’ordinanza è preciso: si vieta la vendita di un libro che offende tutti coloro i quali si battono quotidianamente per valori quali la giustizia e la legalità. Non vogliamo creare liste di libri proibite, tipiche da Santa Inquisizione. L’atteggiamento oscurantista non fa parte dello spirito che anima la nostra amministrazione comunale”. E aggiunge: “Il messaggio che vogliamo lanciare è diverso: riteniamo che la conoscenza della mafia non possa passare per le parole di chi ne è stato, con le sue azioni, promotore e protagonista. Ai nostri figli dobbiamo, e vogliamo, insegnare la criminalità organizzata attraverso i racconti di uomini e donne che in questi anni hanno speso la loro vita per combatterla e le testimonianze delle famiglie di chi ne è stato vittima”.
E conclude: “Sia chiaro: non condanno il figlio di Riina sulla base del semplice rapporto di parentela. I figli non devono pagare le colpe dei padri. Condanno l’eco mediatica che è stata data a questo libro. Un’importanza che, senza dubbio, ci impone una riflessione, innanzitutto tra i rappresentati istituzionali, sull’approccio a temi delicati come quello della mafia”.