La ricerca di una strada capace di portare la Sinistra fuori dalla secche del massimalismo, rompendo il vortice della vocazione esclusivamente testimoniale per farne forza di governo, motore del cambiamento, è stata la convinzione di fondo che mi ha portato a condividere ed abbracciare il progetto di Sel.
C’era bisogno di rompere la gabbia di isolamento nella quale la Sinistra italiana si era abbarbicata, liberandone tutte le straordinarie potenzialità di cambiamento per esercitarle, a tutti i livelli, nell’assunzione delle responsabilità di governo. Questo era l’orizzonte, questa era la strada.
Già da qualche tempo, ho espresso all’interno del partito la mia posizione, molto critica, nei confronti delle scelte che la dirigenza ha operato, sia a livello nazionale che a livello regionale. Scelte che, di fatto, hanno sconfessato l’idea iniziale di una Sinistra di ampio respiro, capace di leggere la società e di trovare le migliori forme per contribuire a dare risposte alle istanze drammatiche di un Paese sofferente. Sono stato contrario alla linea massimalista e testimoniale che si è scelta per le elezioni regionali in Campania, come ho ampiamente manifestato ben prima della presentazione delle liste. L’ho considerata e continuo a considerarla una scelta miope, che ha prodotto l’”ottimo” risultato di tenere fuori la Sinistra dal Consiglio Regionale Campano per ulteriori 5 anni.
In questi anni di militanza ho provato più volte a stimolare una riflessione nel partito provando a far comprendere l’importanza di ripartire dai territori, dagli amministratori locali capaci di tenere vivo il consenso intorno alla propria coerenza ed all’esempio del proprio lavoro nelle istituzioni. Ho predicato nel vuoto, perché questo partito, non diversamente da tutti gli altri, non è stato capace di rinnovarsi e di premiare chi, ogni giorno, ha praticato “sul campo” e nelle Istituzioni un’idea concreta ed efficace di Sinistra, conquistando la stima ed i voti delle proprie Comunità e non solo.
Questo partito, che è stato orgogliosamente il mio, ha tradito la propria missione. Non è stato capace di essere ciò che avrebbe voluto e dovuto essere.
Per tutti questi motivi, e per tanti altri ancora, dopo aver responsabilmente sostenuto e votato la lista “Sinistra al lavoro per la Campania” pur non condividendone origini e scopi, oggi ritengo esaurita la mia esperienza politica con Sel. Non lascio Sel per scegliere un altro partito. Mi dichiaro, oggi, un “apolide” politico. Tutti i miei ideali restano intatti. Torno ad essere un indipendente di Sinistra e, nel mio piccolo, proverò a declinare e concretizzare le mie idee provando a cambiare le cose nei luoghi democratici in cui le stesse si governano, finché i cittadini mi daranno fiducia e forza.
La Sinistra testimoniale e autoreferenziale che si relega all’ombra della sostanziale inutilità politica, non mi interessava prima, non mi interessa ora.
Pertanto, da oggi, continuerò sempre a rappresentare le mie idee e la mia visione delle cose con la mia indipendenza politica, ma non rappresenterò più Sinistra Ecologia e Libertà nel Consiglio Comunale di Sant’Agata de’ Goti, non rinnoverò la tessera 2015 del partito, mi dimetto con decorrenza immediata da qualsiasi incarico consultivo o esecutivo a tutti i livelli di Sel.
A tutte le mie Compagne ed i miei Compagni di viaggio, dico grazie per il pezzo di strada che abbiamo percorso insieme. Con tanti, da subito, continueremo a camminare insieme, qui a Sant’Agata e nel nostro Sannio. Con gli altri, spero potremmo ritrovarci lungo il cammino di una Sinistra moderna, responsabile e senza paura. Io li aspetto lì.